Il furto delle Stelle

Guardando il cielo notturno l’uomo vedeva il divino, vedeva cioè le stelle e vi attribuiva poteri divini e no. Rifletteva quindi sulla vita e sull’esistenza, creando così la cosmogonia. Adesso con l’illuminazione delle città il cielo è scomparso e ci sono rimasti solo i lampioni, che sono troppo vicini a noi per permetterci le riflessioni che facevano i nostri antenati. La luce elettrica è fatta dall’uomo e l’uomo comune contemporaneo difficilmente si porrà domande sull’elettricità né tantomeno potrà rimanere affascinato e schiacciato dalla bellezza di una lampadina; potrà sì trovare romantica la visione notturna di una grande città vista da una collina, come potrebbe essere per esempio Roma vista dal Gianicolo, ma saprà sempre che tutto quello è opera dei suoi pari, e così, con la consapevolezza di appartenere al genere umano, nutrirà la sua ignoranza, dimenticando tutto quello che i suoi simili hanno fatto per decine di migliaia di anni.

Il progresso scientifico ci ha dato la luce, ma ci ha privato delle stelle.

stelle

 

Edit: ho messo un’immagine originale. Sembra una foto ma è un disegno!

About ysingrinus

Mi sono accorto che non avevo scritto niente qui e cosí ho deciso di scrivere qualcosa.
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69 Responses to Il furto delle Stelle

  1. Marco Ferazzani ha detto:

    P.D. che poeta! Mi piace! Che poi, ormai con gli smartphone gli uomini stanno tutti a testa china con lo sguardo su quegli schermi luminosi; potrebbero avere davanti il più bel panorama della loro vita, ma non se ne accorgerebbero… Il progresso scientifico ci ha dato la luce, ma ci ha tolto le stelle… il progresso tecnologico ci ha dato gli smartphone, ma ci ha tolto i panorami. :)

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  2. sysifo ha detto:

    La verità, caro Ysingrinus, è che il progresso scientifico ci ha dato anche la contezza che le stelle in fin dei conti sono palle di gas. Quindi, nella tua prospettiva, i lampioni e l’elettricità non dovrebbero aver fatto molti più danni di Margherita Hack.

    L’uomo non appartiene al divino più di quanto appartenga all’umano. La cosmogonia di ieri era perfettibile, così come era perfettibile la visione notturna ed il riscaldamento, e così come sono oggi perfettibili le arti, le teorie scientifiche e le tecnologie più varie. La storia dell’uomo è la storia del suo istinto alla perfettibilità; un istinto, questo, a volte messo bene a frutto ed altre volte decisamente no. Ma la perfettibilità non estinguerà mai la voglia di conoscenza e la spiritualità. Puoi trovarti a condannare la perfettibilità dell’uomo solo se hai una visione teocentrica del mondo; oppure se predichi l’artificiale contrapposizione tra natura (intesa come stato naturale dell’uomo) e progresso scientifico; oppure se – come mi pare tu abbia fatto – ti arrischi a parlare dell’uomo decantandone in realtà soltanto una sua fase.

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  3. ysingrinus ha detto:

    Che siano enormi palle di gas può anche essere emozionante, che non abbiano fatto più danni di Margherita Hack è tutto da vedere.

    Come mai dici che l’Uomo è meno divino che terreno? Non potresti star valutando tu una sola fase dell’umano? Io non critico la tecnologia e la perfettibilità dello spirito e della scienza. Critico l’allontanamento dallo spirito in favore di una scienza non compresa, non scientifica ma pallidamente spiritica con conseguente stasi evolutiva se non proprio regressione.
    Il problema non è solo non poter vedere le stelle, ma non capire più quali siano le stelle. Le stelle sono il “tablet”? Le stelle sono l’automobile sportiva? Le stelle sono la fragranza irresestibile?

    Ed ora una frase ad effetto senza motivazione alcuna:
    «Ritengo si possa decantare l’umanità nella sua completezza senza alcun timore, così come ci si possa auspicare l’estinzione del genere umano.»

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    • sysifo ha detto:

      Caro Ysingrinus,
      la tua risposta mi soddisfa alquanto, anche perché ho meglio capito cosa intendi. D’altronde il mio sincero auspicio era anche questo, di poter semplicemente contribuire alla profondità della discussione a prescindere dagli esiti.

      Faccio solo alcune precisazioni, a scanso di equivoci.
      Intendevo dire che l’uomo non è più divino che umano, non che l’uomo è più umano che divino. Il che – insegna Heidegger – in termini totocalcistici si esprime con “X”.
      Poi, non son del tutto d’accordo quando lamenti che oggi la scienza è spiritica e che non si capisca più quali siano le stelle. O meglio, che il materialismo e l’edonismo siano la cifra del tempo attuale mi pare condivisibile, e forse lo è anche che l’avere a disposizione tanti avanzatissimi manufatti ci rende meno curiosi sull’eziologia delle cose. E però, dico io, è possibile stia solo succendo che le domande sull’esistenza debbano (non sparire ma) traslocare: ieri erano le stelle, gli agenti atmosferici etc., oggi non possono più esserlo per ragioni più o meno nobili. Non è detto, cioè, che si dissolvano i grandi interrogativi e la curiosità dell’uomo; magari stanno solo cambiano oggetto. La scienza può smentire che il fuoco sia dio, ma non che dio da qualche parte esista. E la curiosità ci sarà sempre, quantomeno nell’uomo considerato come entità.
      Quanto all’uomo considerato come gente, beh, il discorso è in effetti un po’ più avvilente. Ma secondo me lì non è questione di scienza spiritica, ma appunto di materialismo, di spostamento delle priorità e soprattutto di grande mutamento di valori.

      P.s. che le grandi domande possano convivere con questo magma tecnologico lo dimostrano alcuni felici episodi artistici, come il ben riuscito film “Her” di Spike Jonze. Noi lo si è visto in anteprima al Festival di Roma, e ti si consiglia vivamente di andarlo a vedere quando uscirà nelle sale.

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      • sysifo ha detto:

        Continuando e chiarendo il p.s.: ho detto Her ma posso dire Blade Runner, e chissà quanti altri. Insomma: di sicuro oggi non più un problema di stelle e di cosmogonia. Possiamo (dobbiamo) solo auspicare che si stiano semplicemente spostando le frontiere della curiosità, in sequela coi tempi e coi problemi che essi pongono. Dall’origine del mondo a temi come il senso della vita, l’identità, la coscienza e la volontà etc. La tecnologia imperante amplifica il bisogno di risposte, se ci si pensa bene.

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  4. ysingrinus ha detto:

    Lieto di aver soddisfatto la tua persona, mio caro sysifonazzo, sento il bisogno, per amor di discussione come sottolinei tu, precisare che l’accostamento dei termini-significanti “scienza e spiritico” non deve essere preso come svilimento dello studio dello spirito, quanto il contrasto tra quello che l’uno e l’altro rappresentano. Mi spiego meglio: la scienza intesa come lo strumento che porta alla ricerca della verità attraverso un percorso verificabile e confutabile, contro lo spirito che è sì uno strumento per raggiungere la verità ma che non è né ne verificabile né confutabile. In questo contesto modernizzato lo studio psichico (inteso come anima), viene visto quindi in maniera negativa, quasi oserei dire come un approccio superficiale.
    Apprezzo il sistema totocalcistico e le considerazioni sull’edonismo, in quanto mi sto innalzando come portatore del più becero moralismo. Però ti chiedo come possa venire un dubbio sul funzionamento di una lampadina se effettivamente si può sapere come funzioni una lampadina. Non sono forse i dubbi mossi dai misteri insolubili? Non è l’utopia che fa muovere l’uomo (come dice l’attore Tirabassi nel film di Boris questo lo si può tradurre con “le tette”)?

    Il film “Her” non l’ho ovviamente visto, ma il film Blade Runner, di cui ti consiglio la lettura del racconto da cui è tratto, non fa scaturire i dubbi dal progresso scientifico, ripropone lo stesso dubbio in chiave tecnologica e forse si può addirittura arrivare a dire che nonostante tutto l’Uomo dovrà sempre convivere, e quindi evolversi, con questi dilemmi. Quindi sì, il progresso tecnologico se ben indirizzato può amplificarci la visione delle stelle, ma sinceramente temo che la tecnologia avanzi troppo velocemente rispetto all’elemento uomo come massa, facendo venire meno gli appoggi necessari per potercisi arrampicare.

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  7. Tati ha detto:

    .. hai fatto bene a fare il collegamento… questo è proprio un bel post…
    quanti pensieri attorno a queste righe!… clappete clappete! :)

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  8. alessialia ha detto:

    ah però che pensieri che avevi nel 2013… io sono scimmietta e seguo sempre i link! ma è un tuo disegno?

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  10. Tati ha detto:

    che belli questi pensieri riletti oggi, di nuovo… e di nuovo… gran bei pensieri…
    sono affascinanti le colline illuminate da puntini, nella notte…. ma avere un angolo da cui alzare gli occhi e sospirare alle stelle… impagabile :)

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  11. Gemellone solare ha detto:

    Ironia della sorte: mentre visualizzo l’articolo, in questo momento, c’è la pubblicità dell’Enel, alla fine XD
    Queste coincidenze dimostrano che c’è almeno un dio e si sa divertire con poco :P

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  12. alessialia ha detto:

    È la seconda volta che metti questo link ed é la seconda volta che lo seguo e lo ricommento! Ma mica mi ero accorta che romanticamente nella volta celeste ci avevi disegnato un cuore!

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