Doppio doppio

In attesa che Sara dica quel che deve dire e che il Sesto Ysingrinus d’Autore prosegua per la sua fallimentare strada, ecco che io mi esibisco con un “doppio” piccolotto¹.

Paesaggi fumosi.

Con questo dovrei aver terminato il Primo ciclo di piccolotti², un esperimento ysipittorico, e cioè di ysipitti, lo dico qui cosicché non debba mettere note a piè di pagina.
Ce ne sarà mai un secondo? Finché non avrò altro materiale di quel formato³ non farò niente in tal senso. Se mai se ne presenterà l’occasione forse ci sarà un altro ciclo, ma per ora non mi esprimo.

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Vorrei spiegare perché questo articolo si chiami doppio doppio ma non mi va e quindi vaffanculo al cazzo.

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Potrei fare anche un’analisi di questo ciclo pittorico, lo spirito con cui ho iniziato e come ho voluto provare a fare qualcosa in diversi modi ma onestamente non credo freghi un cazzo a nessuno e quindi di nuovo, sticazzi porcoddio.

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Pennarelli ad acqua su cartoncino, 14×4.5 cm circa.

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1. Taluni parlano di “piccolotti” in questo caso, ma voi sentitevi liberi di fare come piú vi aggrada. ↩
2. Taluni parlano di “piccolotto” in questo caso, ma voi sentitevi liberi di fare come piú vi aggrada. ↩
3. Senza la mia preparazione dietro s’intende. ↩