Casolari & Casupole, questo è quello che dico quando vedo qualcosa che mi faccia venire in mente dei casolari e delle casupole1. E quando mi vengono in mente certe cose, l’unica azione che mi è consentita, per esorcizzarle o esaltarle, è tramutarle in un temibili ysipitto.
Un ysipitto all’acqua questa volta.
Un piccolo pezzo di carta, un po’ di acqua, acquerelli con un formato dal nome ridicolo2 e tanta voglia di fare qualcosa di bello. Incuranti del risultato. Alle volte nell’arte, intesa come manifestazione della propria volontà, il risultato è secondario3.
Acquerelli su cartoncino, 12×15 cm.
- Qualcosa tipo dei casolari e delle casupole, per intenderci. ↩
- Che razza di unità di misura o formato è il godet? ↩
- Ci sono però delle precisazioni da fare: è necessaria la consapevolezza dei propri limiti e dei propri intenti, il desiderio di creare qualcosa sicuramente perfettibile ma al meglio delle proprie capacità e l’urgenza creativa. Mi rendo conto che quest’ultimo punto è il piú opinabile e sicuramente il piú debole razionalmente, eppure ritengo sia l’elemento cardine di tutto il processo creativo, quello che dona, che può donare, dignità persino alla mia “arte”. ↩
e se quello non fosse un casolare?
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Ci ho pensato in effetti.
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