Ponderose poderosazioni

Ho intenzione di scrivere un articolo che avevo intenzione di scrivere molto tempo addietro. Potrebbe essere un articolo in cantiere da anni, forse mesi, oppure potrei anche averne già parlato, o meglio scritto. Sicuramente non ho voglia di cercare cosa ho scritto negli ultimi anni, o mesi, anche perché per la natura delle mie ricerche, correlate alla natura dei miei scritti, poi potrei sembrare un maniaco sessuale agli stessi occhi del mio blog. Tutto ciò mi sembrerebbe disdicevole, assai disdicevole.

Cosí, mentre pensavo al mio stesso cazzo pensante, mi sono chiesto, come potrei smettere di pensare a ciò che mi sta pensando? E chi sarebbe il riflesso del pensiero, se di riflesso potessimo parlare?

Il Paradosso del cazzo pensante

Il buon vecchio taccuino cui ormai dovreste essere abituati: è qui che mi scrivo le cose che voglio scrivere, quando mi ricordo!

Quello che vorrei scrivere sarebbero gli utili consigli, indispensabili per la vita di tutti i giorni, per smettere di pensare al mio cazzo, cazzo che, a sua volta, inevitabilmente potrebbe, anzi dovrebbe, iniziare a pensare a voi: tra pensiero e cazzo vi è infatti un legame molto profondo, uno scambio biunivoco che alimenta le estremità dei termini, inturgidendoli e gonfiandoli.

Come fare quindi per evitare di pensare al mio cazzo? Quali strumenti potreste mai avere per annullare il pensiero, soprattutto quando il pensiero vi viene addosso? Suggerire di non pensare a qualcosa è il piú subdolo e vecchio dei segreti noti a tutti per indurre il prossimo a pensare proprio a quella cosa che, soltanto a parole, non si vorrebbe far pensare.

Io non ho la verità in tasca, né tanto meno potete averla voi altrimenti sareste voi a scrivere e ed io a leggere, e quindi mi posso limitare a dire cosa dovreste evitare per non pensare al mio cazzo pensante che pensa a voi! Che dal negativo, dalla mancanza, si arrivi al positivo, alla completezza!

  • Non leggere questo articolo;
  • Non pensare al mio cazzo;
  • Evitare la mia persona perché inevitabilmente parlerò del mio cazzo;
  • Non rispondere a domande impertinenti quali «Sai chi ti pensa ora?»;
  • Non cercare materiale porno dopo aver letto questo articolo;
  • Non seguirmi piú.

Consapevole di aver potuto dare solo un piccolo contributo per questa battaglia sul mio cazzo, non posso fare a meno di scusarmi se non potete fare a meno di pensarci. Il mio cazzo dopotutto è cosí, è sempre stato cosí, un cazzo molto invadente e pensieroso. Un cazzo che pensa è una grande responsabilità, perché un cazzo che pensa è un cazzo pensato: la coscienza quando presente non può piú essere arginata, è inarrestabile e destinata a manifestarsi.

About ysingrinus

Mi sono accorto che non avevo scritto niente qui e cosí ho deciso di scrivere qualcosa.
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152 Responses to Ponderose poderosazioni

  1. virtuos@mente ha detto:

    Sei davvero profondo!! 🙊 Però non mi sarei mai aspettata che fossi così apatico. 😐

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  2. Conte Gracula ha detto:

    Prova pensare al cazzo di qualche animale (alcuni hanno forme inquietanti) ma stai attento a non esagerare o ti viene il feticcio del furry!

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  3. endorsum ha detto:

    Ma… sai che nel mio penultimo post parlo di cazzo mentale?????

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  4. I pensieri gettano un’ombra pensante su ciò che è pensato. L’ho sempre detto, fin da oggi

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  5. Etsisenonoid ha detto:

    Volevo leggerlo, ma alla fine mi sono accorto di non averlo letto, parola per parola, cazzo per cazzo. Sarà proprio questo che non mi permette di farmi venire in mente qualcosa che non penso. In tutto questo, mi sta sul cazzo lasciarti con il tuo cazzo di problema sul cazzo, ma la vita riserva solo cazzi.

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Fhtagn

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