Il titolo è sbagliato.
Lo scrivo perché lo sappiate. Che lo sappiate prima ancora di averlo letto per intero, si intende.
Non tutti gli articoli riescono. È impensabile pensare che ogni cosa che viene scritta venga poi pubblicata perché accettabile o idonea1 e ciò che viene scartato scompare.
Per sempre.
Scrivo un articolo, non mi soddisfa, lo cestino e lo elimino. Senza appello, senza sentire le grida di dolore, la sofferenza o il benché minimo rimorso per il tempo sprecato e per l’articolo gettato. Quell’articolo è una parte di me, un mio fallimento, un qualcosa che non ci sarà mai piú ma che riesce a segnarmi. Per questo lo elimino, per cercare di non pensarci piú, per non cadere nella tentazione di trasformare un fallimento in un successo senza l’adeguata elaborazione: pubblicare uno scarto spiegando perché è uno scarto, per esempio, non sarebbe educativo nei miei confronti, perché avendolo scartato so già perché l’ho fatto. Sarebbe una scorciatoia per fare qualcosa senza mettermi a riflettere sul serio per come correggere il mio errore, metterei a posto la coscienza, perdendo il segno che il fallimento mi ha lasciato.
Per questo non leggerete mai ciò che non leggerete mai e per questo non scriverò mai quello che non scriverò mai: perché cosí deve essere.
Scrivo, in conclusione, tutto questo anche per onorare gli scarti che continuano a lamentarsi nella mia testa, con le manine protese verso la mia barbaccia incolta che sono costretto ad ignorare, sacrificandomi per l’eternità2.
- Al tempo stesso non bisogna neanche credere che io sbagli poi cosí tanto eh. Chi cazzo siete voi per dire che sbaglio? EH? CHI CAZZO SIETE? EH?! EH3?!! ↩
- Avevo detto che il titolo era sbagliato4. ↩
- Potrebbero esserci refusi, errori grossolani, noiosità o inconcludenze nel testo, METTO LE MANI AVANTI, sappiatelo. ↩
- Se hai iniziato a leggere dall’ultima riga vai alla prima e parti da lí. Per ultima riga si può intendere quella del testo o quella che stai leggendo proprio ora. ↩
Ma ti è successo anche con le preposizioni articolate?
E hai avuto più problemi con i determinativi o con gli indeterminativi?
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Accade purtroppo piú di quanto si creda.
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Brutte cose!
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Cose brutte.
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In teoria, però, non punge
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Anche in pratica posso dire
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Lo spero per quegli scarti lamentosi, poverelli!
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Oh come si dimenano e agitano! Con le manine che cercano di prendere un ciuffo di barba..
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Le migliori cose che non ho letto sono quelle che non ho letto.
Tutto il resto è stato già scritto, quindi non scriverò altro.
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E tutto quello che non hai scritto è tutto quello che non hai scritto.
Ho di che meditare ora.
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Ah, se mediterai!
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Oh se mediterò, oh se!
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Effettivamente io avrei usato come titolo la penultima, inoppugnabile, frase; sempre se avessi voluto un titolo inoppugnabile. Però “scartabellare” è bellissimo, e trovo che usarlo tre volte di fila sia meritorio. Se volevi un titolo meritorio, quindi, ora ce l’hai :-)
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Meritevole di meritorio titolo di meritevole meritoria titolaria meritevolezza meritoria.
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io pensavo più a “gran scartabellatore” o qualcosa di simile :-)
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Gran scartabellatore dei miei scaratabellandi scartabellati dello scartabellatore!
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vedi, suona bene :-)
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Oh se lo vedo, oh se lo!
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poco importa che la barba sia incolta, l’importante è che il mento non sia sfuggente…
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Vorrebbe, dio se lo vorrebbe!
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RIP articoli scartati!
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Una prece.
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Eh! :O
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Sob!
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Il titolo ha vinto.
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Speravo anche il resto!
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Non essere ingordo.
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Lo ammetto.
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