Quello che mi piace dei viaggi nel tempo è la loro insindacabile efficienza. Non c’è niente che sia cosí reattivo e cosí preciso come un bel viaggio temporale, anche se ci si bagna facilmete se non si fa attenzione. Nel momento stesso in cui si decide di viaggiare nel tempo la linea temporale viene modificata, rendendo quasi vano ogni sforzo successivo in seguito alla decisione: in pratica un presunto viaggiatore VT, dove la sigla sta per Viaggiatore del Tempo1, deve solo decidere di viaggiare e poi non dovrà far altro che osservare lo scorrere del tempo suddetto da quando ha deciso di viaggiare, tanto tutto lo sforzo lo dovrà fare il sé del futuro che in realtà è anche il sé del passato e se non fa niente per far coincidere i sé diversi non riuscirà a modificare niente ma siccome i sé del futuro esistono già da prima non facendo niente modificherà il tempo proprio come si era prefissato di farlo prima di decidere di modificare il tempo modificandolo prima di averlo modificato per poterlo modificare modificandolo2. Se si può viaggiare nel tempo tutto è sempre esistito e sempre esiste, ci sono infiniti sé di ognuno di noi che possono svanire e farne esistere altrettanti in ogni singolo momento, ma se io esistevo già prima di arrivare ad adesso, tipo un mese fa, questo mio scrivere adesso, per il me di due mesi fa dovevo essere nel futuro ma in realtà era già passato, perché già accaduto.
Difatti il particolare ancora piú bello di questo genere di viaggi è che noi li compiamo ininterrottamente, secondo dopo secondo ci spostiamo lungo la linea temporale cambiando per sempre il continuum spazio-tempo arrivando a creare paradossi che non riusciamo a vedere solo per una nostra miopia retroattiva. L’articolo stesso che sto scrivendo che ho precedentemente pensato potrei averlo scritto, e pensato dopo averlo letto avendolo io stesso scritto. Il nostro problema col tempo è la mancanza di prospettiva, ponendoci alla dovuta distanza dal tempo potremmo vedere che effettivamente il tempo non esiste che noi di conseguenza stiamo ammirando il vuoto, alle volte il niente, costruttivo, è davvero tutto.
Per approfondire ìl tema, naturalmente appena accennato, suggerisco al lettore delle edificanti letture narrative e saggistiche; di seguito alcuni esempi che ho scritto all’epoca perché sapevo che avrei scritto questo:
god’s eye view
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Direi molto appropriato!
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Vabbè, sono sicura che avresti la soluzione a tutti i miei casini incasinatamente incasinati dal tempo, nel tempo, da tempo, per tempo.
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Ce l’avrò sempre avuta e te l’avrò sempre detta!
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