Cercherò di essere il meno polemico possibile, ma sarò costretto a commentare l’ennesimo lavoro di Dollar Pot, il quale, come al solito, balza in cima alle cronache artistiche per il suo stile di vita, non di pittura attenzione, spregiudicato.
Il suo ultimo lavoro “La fica della donna“1, sta naturalmente facendo parlare tutto il mondo accademico e le maggiori testate artistiche; il famigerato tycoon, che ci piaccia o no, si è fatto un nome proprio grazie a queste azioni spregiudicate e a gran parte del pubblico e della critica, tutto questo piace.
Cosí, dopo aver attinto a piene mani, dall’estetica, oltre che dalla tecnica, di Euro Top è ora la volta di Yuan Pop, controverso artista asiatico, anche lui noto per lo stile à la paint, stravolgente corrente pittorica classica che imita alla perfezione la pittura digitale eseguibile con basilari programmi di grafica2, tanto che senza la copia originale del quadro non si riuscirebbe a capire che è realizzato con pennelli e vernice.
Il magnate statutinetense, cerca di far sua la poetica del disgraziato pittore coreano, stravolgendone però le conclusioni: cioè che per Pop è cagione di dolore e sofferenza, per Pot diventa una festa, un’orgia di sensi seguita da un’esplosione di felicità, mescolando gli stili di cui si è appropriato, privandola cosí della sua carica catartica che permette di apprezzare le opere coerane: «ciò che ci fa tanto male ci aiuta a sopportare il tanto bene»3.
Cosa dire di un artista che basa tutta la sua arte su giganti che adombra grazie ai suoi soldi, negandone ogni merito e gloria?
- The Woman’s Pussy. ↩
- Il Paint del nome è solo un esempio, in realtà qualsiasi programma può essere usato per dipingere come si fa con Paint, ma essendo probabilmente il piú noto e diffuso la corrente pittorica prende il suo nome. Questo da ulteriore lustro e notorietà al programma Microsoft, ma l’arte e la cultura sono cosí, perennemente collegati. ↩
- Arturo Cesare Sørensen, La caduta del pensiero monocratico, Virago Edizioni, 244 pp. ↩
uno stile pittorico estremamente intessante sintesi perfetta fra le avanguardie post moderniste e la pittura rupestre neolitica
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Pot ha sicuramente messo del suo, ma molto merito va a Top e a Pop. Vorrei che almeno lo confermasse.
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Non conoscevo Yuan Pop, grazie di avermelo rivelato. Di sicuro ha fatto sua la rivoluzione pittorica di Euro Top, senza però in alcun modo essere derivativo e paraculo come Dollar Pot che, non pago, ora si mette a copiare anche i grandi dell’estremo oriente. Ciò che filtra, persino attraverso la copiatura infame di Pot, è un mondo di lancinanti conflitti e contrapposizioni per certi versi opposto all’immaginario amorale e fondamentalmente impertutbabile di Top, un uomo che nelle sue vicende di sublimi miserie si trova ben al di là dell’umano essere.
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Yuan Pop, come molti di noi, è chiaramente rimasto folgorato da Euro Top, ma proprio come dici tu, l’ha assimilato e fatto davvero suo, modificandolo, adattandolo a sé, alla sua poetica, al contrario del becero magnate dell’arte. Pop è lancinato e lancinante, su questo non ci piove; ed il fatto che questo si percepisca anche da una sua copia, è un valore aggiunto all’arte del coreano.
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Ho letto che Yuan e il suo compagno, un grande coreografo matematico Tailandese, sono uniti oltre che da un sodalizio artistico anche da una particolarità sessuale: nato l’uno con mezzo sedere, l’altro con mezza verga, si completano incredibilmente ad ogni livello. Va be’, non volevo buttarla subito in gossip, da quel poco che ho visto Pop mi sembra un artista visivo di primissimo livello.
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Sai, scadere nel gossip, quando ci si rapporta con personalità di questo calibro, è quasi inevitabile.
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Non bisogna però lasciarsi travolgere dalla personalità, perché c’è molto di più
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La personalità è importante ma non è tutto, vero.
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Oddio, paint! Quanto adoro paint!
Geniale poi una tela che simula paint, che maestria! 😍
Però stando al titolo, quello mi sembra più il potrebbe di Luciano!
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No no, ora non arrivo a pensare che Dollar Pot mi legga. Quello dei cazzi è un tema classico di Pop, per via delle sue traversie sociali ed anatomiche.
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Tutto ciò è bellissimo!
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Una vita travagliata, il povero Yuan Pop.
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Noo, mi ha autocorretto all’ultimo secondo!
Ovviamente volevo dire il Pene, di Luciano 😂
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Ahaha! Ecco!
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😅
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Di che donna?
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Una buona domanda.
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Non ho capito il senso del titolo del lavoro: esiste anche una fica dell’uomo?
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Il dubbio è se esista la fica!
Questo il dilemma dell’artista.
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Il dubbio è senz’altro legittimo, ma la specificazione rimane ugualmente inappropriata. Cioè, conosco donne che hanno tutte le ragioni di questo mondo per dubitare dell’esistenza del pene e considerarlo una leggenda, ma se io ne disegno uno così come la leggenda racconta che dovrebbe essere fatto, ti pare che lo intitolo “il pene dell’uomo”?
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Probabilmente l’autore ha le idee confuse. Oppure ritrae qualcosa per descrivere il suo opposto e questo si manifesta anche nel titolo. Come se traducesse letteralmente parole straniere.
Le mie sono solo ipotesi, sia chiaro.
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O forse traducendo a orecchio, come la poesia tedesca Die Rote Katze che diventa Il cazzo rotto – absit iniuria verbis, ossia “A sedere nella giuria dei verbi”, (quella che si usa quando uno sbaglia un congiuntivo per prendere in giro qualcun altro che ha mal coniugato un gerundio) come dottamente spiega l’amico Niarb.
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Ipotesi assai plausibile!
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Da appendere a mani basse
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Come dici bene!
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