Le avventure di Emma Mancini, di Gianni Gregoroni – Una recensione

Circa due settimane fa sono stato il fortunato vincitore di un giveaway1 fortissimo, che mi ha dato l’occasione di leggere il libro del cosidetto Gianni del perdilibri comodamente su carta.
Il libro è edito dalla Ipazia Books2 e il prezzo lo ignoro perché mi è stato regalato e non lo sto vedendo da nessuna parte. Il libro è versione paperback ma credo esista anche in formato digitale3 ed è caratterizzato da una copertina, di carta appunto, verdosissima, con una bimbetta stile cartoni animati giapponesi di una volta disegnata sopra. Sulla copertina però ci tornerò piú avanti.
Ho fatto passare del tempo prima di iniziare e, conseguentemente, terminare la lettura, ma non è colpa del libro in questione che anzi ho anteposto al Jerusalem di Alan Moore4.


Ma ora provo, finalmente, ad analizzare quanto letto.
Le avventure racchiude due storie, La creatura della casa nera e I cani delle tempeste, nelle quali la giovane protagonista, Emma Mancini, si trova di punto in bianco coinvolta in fatti che trascendono lo straordinario, scivolando verso il sovrannaturale e l’orrore.
Nonostante le avventure siano destinate ad un pubblico molto giovane, gli elementi spaventosi non mancano e, con un contesto ed un’impostazione maggiormente cupa, nello stile e nell’intreccio degli eventi, probabilmente sarebbero delle ottime storie dell’orrore anche per i piú grandicelli ed attempati, come il sottoscritto.
Rapimenti di bambini, mostri deformi che servono misteriose creature che anelano la vita dei mrotali, oscuri collegi in cui si pratica la magia… sono tutti elementi che sulla carta potrebbero far pensare ad Harry Potter ed alla sua scuola di magia, ma che invece riescono ad evocare Suspiria di Dario Argento, o anche il meno blasonato, ma non per questo brutto, Imago Mortis di Stefano Bessoni, grazie agli accenni inquietanti che l’autore colloca con sapienza, senza scadere quindi nel buffo o nel giocoso.
Lo stile è fresco e semplice, con la voce narrante che di tanto in tanto riporta i pensieri e le sensazioni della ragazzina protagonista5, accompagnando per mano il lettore piú giovane, facendolo esplorare la villa nera abbandonata, dimora di un fantasma e di chissà cosa altro, e successivamente combattere i mastini infernali che perseguitano chiunque posi l’occhio su di loro.
Come dicevo: gli elementi per una storia dell’orrore classica ci sono tutti, sono solamente stati resi accessibili ad un pubblico giovanissimo, anche senza la supervisione di un adulto.
Unico neo, se di nei si può parlare, è la copertina, un po’ troppo accesa e “infantile” per i miei gusti. Avrebbero potuto osare di piú e proporre un tema piú cupo e “pesante”, per sottolineare l’aspetto terrificante delle storie all’interno.


  1. Ne ignoro il significato. 
  2. Fossi una persona seria saprei anche di cosa si occupa, ma siccome non lo sono mi limito ad inserire il collegamento ipertestuale. 
  3. Non so cosa sto dicendo, davvero! 
  4. Non è la prima volta che il Gianni mi passa davanti ad altri autori, credo sia successo anche con Martin. 
  5. In questo ci vedo una strizzatina d’occhio al lettore che, man mano che avanza nella lettura scopre i poteri della bambina: una specie di metacomunicazione tra personaggio autore e lettore. 

About ysingrinus

Mi sono accorto che non avevo scritto niente qui e cosí ho deciso di scrivere qualcosa.
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26 Responses to Le avventure di Emma Mancini, di Gianni Gregoroni – Una recensione

  1. mollymelone17 ha detto:

    Ne attendo l’arrivo a breve. Non lo credevo spaventoso visto, appunto, la copertina. Lo leggerò di giorno

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  2. h_mbre ha detto:

    ora però hai risvegliato il mio interesse per l’edilizia … puoi parlarmi del “mattone”?

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  3. gianni ha detto:

    L’ha ribloggato su ilperdilibrie ha commentato:

    Con sommo piacere… ribloggo.

    Piace a 1 persona

  4. Pingback: Aggiornato l’indice | ilperdilibri

  5. Direi che questa tua recensione mi porta ancor di più a consolidare la lettura di questa piccola Emma misteriosa!

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