Profondo sconforto

Premetto che sono settimane che la vita mi propone condizioni che getterebbero nello sconforto piú assoluto chiunque, da qui questa serie di titoli che richiamano, appunto, allo sconforto.

Aggiungo inoltre che le mie categorie Attualità e Polemica, potrebbero teoricamente sovrapporsi se non fosse che in quest’ultima mi occupo principalmente di ciò che mi infastidisce o che mi ha infastidito in passato e che magari è passato inosservato all’opinione pubblica, mentre la prima è effettivamente piú attuale, oltre a contenere anche materiale non esplicitamente polemico1.

In questi giorni, tra Bufale2, truffatori ed analfabeti funzionali mi sta letteralmente passando la voglia di scrivere o leggere qualsiasi cosa.
In particolare il dilagare incontrollato di questi moderni analfabeti, che una volta si sarebbero meno eufemisticamente chiamati coglioni ignoranti sta invadendo e colonizzando ogni aspetto pubblico e virtuale delle nostre vite.
Persone in grado a malapena di scrivere il proprio nome, e di leggere qualche riga di titoli scandalistici di testate online, che, convinte di aver compreso qualsiasi meccanismo della vita e della società, vanno in giro ad insultare e a criticare il resto del mondo. Arrivando addirittura ad etichettare chi non la pensa come loro, non tanto con gli ormai desueti, e scontati, «schiavi», «pagati», «corrotti»; no, non piú, bensí con gli attualissimi «analfabeti funzionali» e «troll»3.
Coglioni che accusano altri di essere coglioni che magari coglioni non sono.
Una volta l’ignoranza era uno stigma sociale, la stupidità era uno stigma sociale. Non ci si vantava di essere stupidi ed ignoranti, non ci si vantava di essere delle bestie becere ed urlanti, criticando chi prova a non essere coglione.
Una volta non esisteva la parola «buonista», cazzo!

Maledetto mondo di coglioni inguaribili, sciagura dell’umanità.


  1. Materiale incomprensibile per la categoria di persone che ho in mente in questo articolo. 
  2. Non fossi cosí amareggiato mi dilungherei volentieri per esternare il mio personalissimo disprezzo verso i professionisti della disinformazione che non si fanno scrupoli a rovinare stati e persone con le loro spaventose cazzate. 
  3. Intendo sottolineare che queste persone ignorano il significato del termine. 

About ysingrinus

Mi sono accorto che non avevo scritto niente qui e cosí ho deciso di scrivere qualcosa.
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46 Responses to Profondo sconforto

  1. giomag59 ha detto:

    Comprendo il tuo sfogo. Prendersi del buonista da un coglione fa male.Per evitarlo cerco di essere il più stronzo possibile, più coglione dei coglioni. A volte non basta, e questo mi fa soffrire. Hai ragione, una volta non ci si vantava di essere ignoranti. Si accettava di buon grado, o magari masticando amaro, che qualcuno ne sapesse di più: o perché aveva studiato, o per esperienze, o solo per miglior cervello. Ma al tempo dell’uno vale uno questo non vale più: chi se ne importa se di politica ne sai più di un deputato (a volte ci vuol poco)! A chi interessa se snoccioli dati, e non opinioni. Vuoi ragionare? Sei vecchio, annoi. Se non sei politicamente corretto sei becero; se provi un briciolo di pietà umana sei buonista. Eliminare il contatto con questa gentaglia, possibilmente fisicamente.

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    • ysingrinus ha detto:

      Eliminare il contatto con queste persone è l’unico modo al mondo per sopravvivere.
      Tra l’altro quando l’ignoranza era sí largamente diffusa, ma ancora criticata, si cercava di non essere ignoranti: i genitori cercavano di impegnarsi, quando possibile, affinché i figli non fossero ignoranti.
      Ora, come dici tu, «uno vale uno», se sei ignorante o preparato in una determinata materia non importa, tanto è uguale.

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      • giomag59 ha detto:

        Purtroppo, qualche volta l’ho detto, la mia (non la tua, che sei molto più giovane) generazione ha un pò di responsabilità. Siamo stati genitori peggiori dei nostri genitori, ed alcuni dei nostri figli sono diventati dei coglioni; noi evidentemente lo eravamo in nuce, ma non potevamo sbocciare appieno. I social poi hanno peggiorato le cose; lì uno si sente in diritto di sproloquiare su tutto lo scibile umano… e per una forma di magnetismo a rovescio riesce ad attrarre o ad essere attratto da coglioni come lui. Anch’io è una decina di giorni che non riesco a scrivere niente, dopo uno scazzo con delle persone che, non riuscendo a capire l’ironia (pericoloso scherzare con chi non capisce l’ironia) mi ha tacciato delle peggio cose. In fondo, avevo solo detto che dato che spendiamo 4 miliardi all’anno per l’accoglienza degli immigrati, mettergli in mano una pala per spalare la neve secondo me non era da considerare sfruttamento…

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        • ysingrinus ha detto:

          Quello che dici è tragicamente vero. Dico tragicamente perché una generazione cresciuta ignorando la propria condizione è una tragedia. Sicuramente involontaria, sicuramente non desiderata, però tragedia.
          Viviamo tempi mostruosamente migliori da un lato, ma in grado di crollare in abissi di disperazione dall’altro.

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  2. Liza ha detto:

    Non hai ancora il trucco della Sparizione Ysi???

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  3. flampur ha detto:

    Me stai a diventa’ buonista…

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  4. rachelgazometro ha detto:

    Oskuriamolii!!11!!
    (Il problema è che sono intorno a noi nella vita reale oltre che nel web).

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  5. Presa Blu ha detto:

    Ma quindi é un post di attualità polemica o di polemica attuale? Ovviamente forse entrambi…comunque ovviamente!

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  6. Gintoki ha detto:

    Sono i miei medesimi pensieri di questi giorni, mi sento profondamente irritato da questa marcia continua e incessante di idioti che appesta qualunque cosa cui venga a contatto.

    E allora ho smesso anche io di leggere, ho paura ogni volta che apro una pagina di ritrovarla piena di imbecillità, in qualsiasi stato della materia essa si presenti.

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  7. shevathas ha detto:

    Concordo, oramai l’italia non è il paese dei CT della nazionale ma siamo diventati il paese dei pico de paperis. L’unica salvezza ormai son Cthulhu e Nyarlathotep.

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  8. Cose da V ha detto:

    Ti dirò che (ho letto qualche commento) i peggiori sono i vecchi. Ho assistito a battaglie virtuali vere e proprie sotto ad articoli che magari parlavano dell’apertura di un nuovo supermercato (per dire). Gente che si insultava senza sapere chi stesse insultando. E il più delle volte si trattava di utenti over 40. Sinceramente (e non lo dico per difendere la mia generazione o quelle più giovani) vedo più gente di una certa età incapace di approcciarsi in modo “sano” ai social. Capisco che di sano c’è ben poco nello stare su Facebook, ma almeno evitare di insultarsi a vicenda o di condividere bufale (ma che poi basterebbe poco, verificare se sia una reale testata giornalistica e non un sito x)… E il bello è che condividono minchiate convinti magari di essere stati d’aiuto a qualcuno, di aver a loro volta informato. Comunque per me le peggiori sono le donne che inviano catene con scritto “metti un cuore in bacheca, simbolo della prevenzione contro al tumore al seno però se qualcuno ti chiede perché hai messo il cuore tu non dirlo”. Ok ho divagato, ma dovevo sfogarmi.

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  9. A me, finché si danno dei buonisti, mi sale un fastidio normale. Il problema è che da qualche tempo, per far capire meglio il concetto a chi non l’ha capito neanche poco, compresi loro stessi, i cittadini che valgono uno si danno dei finti buonisti, intendendo però veri buonisti. Insomma, non è facile assistere allo spettacolo immondo della parola.

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  10. gianni ha detto:

    Hai descritto uno stato d’animo che mi accomuna… Quantunque mi senta tra i coglioni.

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Fhtagn

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