Invasione!

Gianni chiama ed io rispondo.
Chiede un racconto con 55 ricorrenze della seconda lettera della lingua italiana, a partire dalla A1 e quindi ecco l’infausto risultato. non aggiungo altro mentre vi faccio leggere:

Invasione!

«Bisogna bere badando bene»
Che sciocchezza stava leggendo? Che significato avevano quelle quattro parolo cosí cacofoniche una dietro l’altra? Una filastrocca per bambini? Sulla prima pagina di un quotidiano nazionale? «Benessere e benestanti». «Bastevoli i bastoni». Potevano essere rubriche del L’Ebdomadario? Non si chiamava cosí quel giornale, ricordava che sul banco del chioschetto dove l’aveva acquistato aveva un nome… quale nome? Non riusciva piú a ricordare come si chiamasse.
Si tastò la testa alla ricerca di bernoccoli che potevano indicare che aveva sbattuto la testa da qualche parte.
Il cranio però sembrava liscio al tatto, o meglio senza bozzi sospetti, per quello che poteva sentire attraverso i capelli. Ma quando mai avrebbe potuto prendere una botta in testa? Si era alzato, quella mattina, dal letto, come tutte le altre mattine, si era preparato per uscire, aveva fatto colazione e poi, preso il bastone che usava oramai da un buon numero di anni, si era avviato per la passeggiata mattutina.
– Buongiorno buon uomo! – lo apostrofò un giovinetto mai visto prima di allora. – Bellissima giornata, non trovate? – non fece in tempo a rispondere che un venditore ambulante iniziò a strepitare «Bananeee! Banane per tutti i gusti! Banane gialle! Banane siciliane! Bananeee!»
Banane? Qualcuno andava in giro vendendo banane? Cosa era successo quella notte?
Perché gli sembrava che tutto fosse cosí strano? Come mai aveva l’impressione che qualcosa fosse fuori posto? Forse era lui fuori posto, forse lo era sempre stato anche se non se ne era mai reso conto.
Sorrise al giovinetto che lo fissava preoccupato e che al sorriso rispose – Buccie o buccine? Questo è il dilemma! -.
Doveva essere matto. Doveva essere matto quel ragazzino, straparlava, era ovvio. Anche l’edicolante forse aveva straparlato, ora che ci pensava, erano tutti molto strani quella mattina, strambi forse era il termine piú adatto.
Arrivato al portone di casa sua sentí la portinaia esclamare qualcosa sulle bocche e le bacche, ma non ci si soffermò ed anzi corse via il piú velocemente possibile, aiutandosi col bastone.
Arrivato a casa vide che qualcosa non andava: le pareti di casa sua erano ricoperte da poster di band rock, appesa ad un attaccapanni un fazzolettone che sapeva essere una bandana, il bagno non c’era piú e sul tavolo di cucina c’erano adagiate un paio di bacchette di quelle che usano i giapponesi per mangiare il riso in bianco.
Sconfortato si lasciò cadere su una poltrona in sala, chiedendosi cosa fosse successo quella notte e, benché si rendesse conto che era una cosa assurda, iniziò a sorridere pensando che forse non aveva piú tutte quelle bollette da pagare, forse neanche piú il bollo dell’auto e magari non aveva neanche un conto in banca.
Aveva voglia di blaterare sentiva il bisogno di pensare parole con la lettera “B”, che ne contenessero tante o che almeno vi ci iniziassero. Bastava poco dopotutto.

***

Quella notte qualcosa era successo, dopotutto, le B, nell’arco di poche ore, avevano invaso il mondo.


  1. Per sicurezza non dico qual è. 

About ysingrinus

Mi sono accorto che non avevo scritto niente qui e cosí ho deciso di scrivere qualcosa.
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28 Responses to Invasione!

  1. ivano f ha detto:

    Le invasioni sono sempre inquietanti :) Bene bene bene :)

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  2. Paolo ha detto:

    Simpaticissimo questo racconto, della serie “esercizi di stile”, alla Queneau! E, ti dirò, il passaggio del giovinetto, il tono che stava prendendo, mi ha fatto tornare in mente le Operette Morali di Leopardi, “Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere” (mi sa che andrò a rileggerlo; la mia ex me ne regalò copia per San Valentino, devo ancora capire perché, ma non è mai troppo tardi… meno che per riconquistarla…) E’ lo stile surreale e simbolico dei tuoi scritti, comunque. Mi colpisce sempre.

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  3. Paolo ha detto:

    Non posso esimermi dal citare…
    “Nella vita che abbiamo sperimentata e che conosciamo con certezza, tutti abbiamo provato più male che bene; e se noi ci contentiamo ed anche desideriamo di vivere ancora, ciò non è che per l’ignoranza del futuro, e per una illusione della speranza, senza la quale illusione o ignoranza non vorremmo più vivere, come noi non vorremmo rivivere nel modo che siamo vissuti.”
    Eh!

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  4. le hérisson ha detto:

    Divertevole…. ^_^

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Fhtagn

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