Kavvingrinus – Le Hérisson

Altra settimana ed altro Kavvingrinus. Come di consueto, per me, cerco di lavorare sul testo senza averlo studiato prima. Alcuni potrebbero parlare di pigrizia, invece io parlo di primitivismo e spontaneità1.

Io e i libri… una storia infinita.

È già un titolo?
Temo di no ma sarebbe bello riuscire a fare un Kavvingrinus usando soltanto i titoli dei libri del Kavvingrinus stesso.

Leggo, si può dire, da quando non lo sapevo ancora fare, come ho già raccontato in un post.
Potrei mai dimenticare le avventure di Geronimo Stilton e le altre serie della collana “Il Battello a vapore”?

La collana del Battello a vapore la conosco anche io ma per Geronimo Stilton sono troppo vecchio, anche se ho avuto modo di conoscerlo per questione di regali a bambini. In un Kavvingrinus passato credo di averne parlato2.

È con loro che son cresciuta. Serie dopo serie. Ricordo che ogni passaggio al colore successivo (ogni serie aveva un colore secondo l’età dei piccoli lettori), era per me la conferma che “stavo diventando grande”. Un po’ come le tacche sul metro dell’altezza appeso in cameretta.

In effetti ricordo che erano divisi per colori. La casa editrice è la Piemme? Ricordo molte pubblicità sui Topolino dell’epoca.

Il primo libro tutto mio, lo comprai con i soldi regalatimi dal nonno. Avevo poco più di undici anni, allora, mi feci accompagnare in libreria e comprai “Il mago di Oz”. Lo conservo ancora come una reliquia.

Non so se riesco a ricordarmi il primo primo libro tutto mio. Quasi sicuramente però era qualcosa di Sandokan o di qualche Corsaro Nero o di qualche mistero nella jungla. Sono un vecchio appassionato di Salgari.

Appena adolescente ho scoperto le avventure amorose con i libri di Liala “rubati” alla zia e i gialli di Ellery Queen e Simenon che trovavo tra gli scaffali di casa. Non tralasciavo nemmeno le puntatine in biblioteca alla ricerca di nuovi titoli, però eh.

Liala se la gioca con Piccole Donne in un frenetico testa a testa!

Beh, poi crescendo non ci si accontenta più della sola trama, no?! S’inizia ad “assorbire” un libro nella sua totalità: storia, autore, messaggio. Si cerca di capire, di sapere, s’impara che leggere non è sinonimo di sognare o svagare ma di scoprire, conoscere, trovare risposte e pormi domande.

Io direi che non è solo sinonimo di sognare e svagare, o meglio ancora forse scoprire conoscere trovare risposte e porsi domande è un modo di sognare e svagare.

Sicché ho dato il via alla lettura dei Classici e dei romanzi introspettivi, e lì ci staziono ancora oggi.

Non posso darti torto.

Da lettore compulsivo quale sono, trovo difficile fare una classifica dei migliori testi letti: ogni libro lascia un messaggio negativo o positivo nella mente. Tra le storie indelebili nella mia memoria, ci sono: “Un uomo” di Oriana Fallaci, ne son stata così coinvolta da comprare anche le poesie scritte dal protagonista Panagulis; “Ad occhi chiusi” di Gianrico Carofiglio; “Niente di vero tranne gli occhi” del maestro del brivido Giorgio Faletti. “Chocolat” di Joanne Harris e “Colazione da Tiffany” di Truman Capote, due eccellenti trame che la trasposizione cinematografica ha massacrato mortificando il lavoro dello scrittore, il senso della storia, i protagonisti. E ancora: “Il maestro e Margherita” di Bulgakov, “Casa di bambola” di Ibsen, “Il piccolo Principe” di A. de Saint-Exupéry; “La ladra” di M. Tobino; “Memorie di una Geisha” Arthur Golden; “La solitudine dei numeri primi” di P. Giordano;… e molti altri.

Non ho interrotto perché il pezzo secondo me non era da interrompere, ma quanto ci sarebbe da dire su Bulgakov ed Ibsen che, tra i tanti qui nominati, sono quelli che preferisco. Si vede che la passione per la lettura travalica generi, epoche e stili. Una formula ottimale per cercare di capire il mondo.

Poi ci son dei libri che porto nel cuore. Non li ho scelti io… loro hanno scelto me. Sì proprio così! Mi han fatto l’occhiolino, mi son saltati in braccio, volevano essere letti da me. E così che, per esempio, mi son trovata descritta nell’indole di Renée e di Paloma, le protagoniste dell’“Eleganza del riccio” (M. Barbery); ho approfondito il concetto di amicizia in “Le braci” scritto da Sandor Marai; ho conosciuto un autore immenso, J. Saramago, con “L’uomo duplicato”.

Credo che Saramago vada letto tutto, per quanto già leggere della disavventura del povero Tertulliano Maximo Afonso aiuti a vedere la vita in maniera molto differente.
In ogni caso, se non lo hai già letto, ti consiglierei di leggere Memoriale dal convento.

Dai, mi fermo qui ma di libri ammiccanti ne ho trovati molti altri e non han mai sbagliato un colpo.
Sarà anche perché evito come la peste le storie d’amore impossibili e i romanzi smielati, sicché non ho un panorama ampio di tale letteratura, ma trovo che il concetto d’amore più ampio sia espresso in “Notre-Dame de Paris” da Victor Hugo che, per di più, con la sua minuzia nelle descrizioni dei luoghi, mi ha fatto immergere nella Parigi della fine 400.

Vogliamo mettere Hugo con tutta la spazzatura che viene propinata sugli scaffali ai giorni nostri? Con le odiose copertine ammiccanti che devono convincere il lettore che non stanno leggendo un libro ma facendo invece qualcosa di “fico”?

Naturalmente ci son Autori la cui firma è garanzia e dei quali “assorbo” libri su libri. Il mio rifugio dopo una serie di “letture a vuoto” è J. Saramago: uno stile di scrittura diverso in ogni romanzo e sempre appassionanti le sue trame.

Ecco forse quindi ti ho consigliato qualcosa di cui non avevi bisogno. Gli imprevisti di scrivere senza prepararsi prima.

A. Baricco: mai banale né ovvio. Le sue sono storie senza tempo né luogo, sono pezzi di ciascuno di noi ed è impossibile non ritrovarcisi dentro. Lui scava gli animi. Letti tutti, saggi e i Barnum compresi.

Invece io non riesco a leggerlo.

Uno scrittore che non leggo, ma “ascolto” come un saggio nonno è H. Hesse: riesce ad incuriosirmi, mi porta ad approfondire gli argomenti, mi appassiona.

Ne aveva di saggezza da condividere.

Nel gruppo dei preferiti c’è anche M. Prust: candida e poetica la sua scrittura. Leggerlo mi culla. No, non ho ancora letto tutta “La Recherche”, ma sono a buon punto e intendo continuare… con le giuste pause tra un volume e l’altro.

Intendo cimentarmici anch’io.

A questi si aggiungono: il maestro dell’orrore E. A. Poe, la filosofia dei racconti di Voltaire, l’irriverente fantasioso S. Benni, la cruda O. Fallaci; I. Calvino, L. Sciacia, L. Pirandello amati sin dai tempi del liceo. Ma non finisce qui…

Tutti nomi molto importanti. Forse il minore tra tutti Benni, che con il tempo si è rivelato sempre piú scadente.

Insomma, autori, generi letterari e titoli a parte, posso dire che Il Libro è sempre stato il mio antro sicuro dove isolarmi e liberare la mente dalle paturnie o la fonte dalla quale attingere energia positiva. Sì, perché a me leggere ha salvato la vita… ma questa è un’altra storia.

Se mai vorrai raccontarla, sicuramente ci saranno persone disposte ad ascoltarla!


Come è d’uopo per avere un quadro piú completo bisogna leggere Avvocatolo3 e iOkflsa


  1. Per tutti gli infami che parlano di pigrizia vorrei che fosse chiaro che anche se hanno ragione sempre infami restano. 
  2. O in una confessione. Piú probabilmente in una confessione. Non si può pretendere che solo colui che è giusto nominare solo in questo numero del Kavvingrinus perché mai data di pubblicazione fu piú propizia45
  3. L’avevo detto che lo dicevo! 
  4. Si parlava di memoria ma sinceramente non mi ricordo bene perché avevo messo una nota qui: è passato troppo tempo6
  5. Ovviamente. 
  6. Mento, ovviamente. 

About ysingrinus

Mi sono accorto che non avevo scritto niente qui e cosí ho deciso di scrivere qualcosa.
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22 Responses to Kavvingrinus – Le Hérisson

  1. dmitri ha detto:

    Ben detto e rimangono, gli infami, la categoria umana più spregevole.

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  2. le hérisson ha detto:

    Uuuuh ! Tertulliano e il suo doppio. Come dimenticare la sua avventura e il finale del romanzo?!
    Memoriale dal convento, non l’ho ancora letto. Lo metto in lista e mi permetto di consigliarti “il vangelo secondo Gesù” :)
    Grazie, per le dritte e i commenti.

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  3. kalosf ha detto:

    Voglio dirti che è PIEMME, ma collana Battello a Vapore… Anche se ormai Geronimo è una linea tutta specifica, con ammiccamenti ai libri classici, al fantasy, ecc… Altro che storie di topi e di tope…

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  4. m3mango ha detto:

    Saramago mi piace molto. devo accattarmi L’uomo duplicato.

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  5. Ed eccoci al mio primo commento con la MIA connessione… un grande passo per un Gemellone solare (che ha molti arretrati da smaltire, nel futuro prossimo)!
    Non ho molte letture in comune con le herisson – in parte per questioni anagrafiche, credo – ma di certo ne emerge il quadro di una persona gentile e profonda :)

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  6. Cose da V ha detto:

    Ho letto diversi libri di Baricco perché volevo farmelo piacere e invece niente, non lo reggo, mi è proprio antipatico. Bello il punto in cui parla dei colori che segnano l’età, io ricordo la Junior (Mondadori) che faceva una roba simile. Ho diverse letture in comune, tra le quali Casa di bambola che è tra i miei libri preferiti.

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  7. Un’altra bella storia, di Saramago ho letto solo cecità e mi riprometto di leggerne altri perché era veramente bellissimo, su Stilton sai che mi trovi sempre dalla tua parte, Sandokan e Corsaro Nero tutta la vita :) Un uomo bellissimo, mi dispiace che da un certo punto in poi la Fallaci proprio non sono più riuscita a leggerla. “Scoprire conoscere trovare risposte e porsi domande è un modo di sognare e svagare.” questa vorrei proprio rubartela :)

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  8. giomag59 ha detto:

    Una biblioteca eterogenea per una lettrice poliedrica! Assomiglia alla mia libreria. Tanti di quei libri avrei voluto e persino dovuto leggerli, ma non l’ho fatto per pura pigrizia. Di Saramago ho letto solo il Vangelo secondo Gesù, ma se ritornerò a Lisbona mi preparerò meglio. Applausi per Le Hérisson!

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