Kavvingrinus – lulasognatrice

Leggo e commento per la prima volta il Kavvingrinus mandatoci da lulasognatrice ormai molto tempo or sono. Faccio cosí in modo da poter provare quello che potete provare voi1.

Sono sempre stata una Sognatrice Cronica: è così che amo definirmi.

È una bella definizione. Ti è riconosciuta da altri? Io cerco di non definirmi per non dovermi scontrare con la realtà. E forse perché mi piace pensare di essere indefinito.

Non per poetico narcisismo, ma perché è nella mia più intima Essenza.
C’è da dire, però, che non sarei mai diventata tale, senza un piccolo aiuto: i libri…

L’uomo crea i libri che creano l’uomo.

I libri sono sempre stati un modo per evadere dalla realtà:
un modo per sentirmi “a casa”, in un mondo tutto mio…
Il primo “incontro letterario” mi vede ancora come un’anonima spettatrice, ma è importante menzionare questo evento, perché ha condizionato in maniera molto profonda la mia vita di lettrice.

Siamo mai veramente “anonimi spettatori” oppure crediamo noi di esserlo, anche involontariamente, per liberarci da responsabilità difficili da gestire?

Ero ancora una bambina, forse di sei o sette anni.
Ogni sera, con trepidazione, attendevo il momento di andare a letto:
era il “momento della favola”!
Mia madre, paziente, mi rimboccava le coperte e apriva le pagine di un libro… e quale poteva mai essere, se non Piccole donne, di Luoise May Alcott?
Forse il Primo libro in assoluto di ogni ragazzina che si accosti alla lettura… forse:
per me è stato così.

Eri «anonima spettatrice» allora oppure in qualche modo eri tu a richiedere quella determinata lettura?

E sono stata sempre legata a tal punto a quel ricordo infantile, che non ho mai letto il libro, se non molto più tardi.
Nonostante ciò, la storia di queste quattro sorelle è sempre stata un modello per me, soprattutto perché una di loro è il mio quadro spiccicato: una sognatrice che vive in una dimensione parallela, e che si affida all’inchiostro di una penna.
Una ragazza malinconica che non trova mai il suo posto nel mondo e che, solo dopo molte tempeste, riesce a realizzare i suoi sogni e a trovare l’amore.

In ogni caso Piccole donne, dalla nostra piccola ricerca, è sicuramente piú venduto della Bibbia.

Il primo libro realmente letto (fine anni ’90) è stato Il primo incontro, scritto da Mel Gilden, e basato sulla serie televisiva di Beverly Hills 90210.
Questo approccio non è stato particolarmente formativo, ma lo cito perché con esso sono passata da semplice “spettatrice” ad “attrice”.

Oh santi numi! Lo credo bene che non è particolarmente formativo, però ritorni sul concetto di “spettatore-attore”, che mi interessa.

La vera scalata è cominciata tra la l’infanzia e l’adolescenza, sempre grazie a mia madre: da ragazza amava leggere i romanzi rosa di Liala, così mi ha “regalato” tutti i suoi libri. È stata una fase fondamentale, che sebbene mi abbia un po’ “rovinata”, alimentando la mia concezione dell’amore romantico, mi ha anche avvolta in un mondo magico e mi ha lasciato dei “valori”.

I sogni sono belli ma pericolosi, facilmente diventano incubi quando non si riescono a distinguere o a slegare dalla realtà.

Inutile passare in rassegna tutti i titoli:
basti sapere che sono poco più di una quarantina.
Tappa importante della mia “seconda adolescenza” è Dio su una Harley, di Joan Brady. Non sono mai stata molto religiosa, almeno fino ai miei 17 anni, quando questo libro mi è “casualmente” capitato tra le mani, in un periodo molto buio della mia vita… e mi ha offerto la risposta che stavo cercando.

Non conosco, di cosa parla?

A questo si aggiunge: La nostra vita nelle stelle (Niall Williams), con cui ha cominciato a farsi strada il mio amore per i Celti e le tradizioni irlandesi.

Ci sono delle belle raccolte di favole e leggende celtiche, con analisi sui bardi e la loro “arte magica”.

Seguono: Fiabe irlandesi (Yeats), Il mulino dei dodici corvi (Otfried Preussler) e
Harry Potter e la pietra filosofale. Con questi ultimi quattro, mi sono leggermente aperta un varco nel genere fantasy.

Letture interessanti. Se non sbaglio hanno fatto anche un film sul mulino dei dodici corvi, un film tedesco se ricordo bene.

A metà del mio percorso liceale (e poi grazie all’università) ho cominciato a leggere qualcosa di più impegnativo, stimolata anche dai miei studi.
Tra i tanti: Goethe (I dolori del giovane Werther, Le affinità elettive e il Viaggio in Italia), Coleridge (La ballata del vecchio marinaio), Stevenson (La freccia nera, L’isola del tesoro, Lo strano caso del Dottor Jekill e del signor Hide), Calvino (Se una notte d’inverno un viaggiatore, Ultimo viene il corvo, Il cavaliere inesistente e Le città invisibili), Shakespeare (Il re Lear e Romeo e Giulietta), M. Ende (La storia infinita), Chrétien De Troyes (Lancillotto del Lago, Perceval), Hemingway (Di là dal fiume e tra gli alberi), Keats (Poesie).

Queste sono le letture che preferisco. Essendo un giovane bello ed aitante con la mentalità di un vecchio dico che queste letture, con massimo un paio di sostituzioni a scelta del lettore, dovrebbero farle tutte. Non continuo oltre per non parlare del regno del terrore librario che sogno.

Altre “tappe fondamentali” sono:
Martin Eden (Jack London), Orgoglio e pregiudizio e Persuasione (Jane Austen).
Martin Eden è la storia romanzata dello stesso London: un ragazzo di strada che sogna di diventare uno scrittore famoso, per elevarsi agli occhi della donna amata, ma che poi si suicida, perché si sente schiacciato dal peso della sua stessa vita.
Anche qui, inutile dirlo, ho visto me stessa: per il sogno di diventare una scrittrice (non necessariamente famosa) e per il mio inseguire una chimera amorosa.
Con Jane Austen, invece, non ho fatto altro che alimentare la favola alternativa e inesistente del Principe Azzurro: un bel Signor Darcy tutto per me!
Un Uomo che fosse realmente Uomo: serio, maturo, leale e trasportato da un amore profondo e sincero.
E Persuasione mi ha insegnato che l’Amore Vero non conosce tempo, né distanza…

Letture per certi versi meno blasonate delle precedenti ma sicuramente significative.

Continuiamo, con alcuni romanzi storici di Valerio Massimo Manfredi:
L’impero dei draghi, I cento cavalieri, Lo scudo di Talos, Le paludi di Hesperia e L’armata perduta. Tramite quest’ultimo romanzo, sono arrivata all’Anabasi di Senofonte, ma è stata un’ardua impresa finirla.

Sinceramente non apprezzo molto Manfredi: si legge facilmente, può dare un’infarinatura generale divulgativa di storia ma non mi lascia molto la sua lettura. Non mi colpisce in maniera significativa.

Ho divorato invece, con piacere, l’Odissea e l’Eneide, che resta in assoluto il libro più bello che abbia mai letto. Non credo sia un caso che Dante abbia scelto Virgilio, come guida nel suo viaggio nell’al di là.

Ritorni con letture molto alte ed importanti. Letture fondamentali. Dante sapeva quel che faceva, dopotutto.

Tra le mie ultime letture, cito Mangia, prega, ama (Elizabeth Gilbert) e L’arte di amare
(Erich Fromm): due libri che mi sono stati davvero di aiuto, in questo periodo della mia vita, insegnandomi ad avere pazienza, a volermi bene e a non arrendermi mai.

I libri insegnano sempre. Bisogna capire quali sono i libri adatti a noi e poi saperne trarre l’insegnamento necessario.

Un posto speciale va al mio amato Tolkien (di cui ho letto: Il Signore degli anelli, Roverandom, I figli di Hurin, Lo Hobbit).
Non tanto per avermi fatto conoscere la Terra di Mezzo, la Contea e la lingua elfica, ma perché se non fosse stato per lui, adesso non starei qui a scrivere la mia storia di lettrice per Kavvingrinus.
L’amore per Tolkien mi ha portato a conoscere una persona meravigliosa:
grazie a lei ho aperto il mio primo blog e intrecciato il mio destino con quello di altre preziosissime persone.
In questo caso sì: potrei davvero dire che leggere mi ha cambiato la vita.

Lula

Concludi ribadendo l’importanza della lettura, facendo molto bene.
Io ti butto lí il consiglio di leggere il Silmarillion che in quanto a poetica fantasy non è secondo a nessuno e chiudere cosí in bellezza la conoscenza di Arda.


Ovviamente, avvocatolo e kalosf sapranno dire tanto e di piú sulle letture e sulla foto!


  1. Una volta avrei aggiunto qualcosa tipo: «provando a provare quello che provo a provare io provando a provare quello che provate a provare voi». 

About ysingrinus

Mi sono accorto che non avevo scritto niente qui e cosí ho deciso di scrivere qualcosa.
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81 Responses to Kavvingrinus – lulasognatrice

  1. m3mango ha detto:

    Il mulino dei dodici corvi lavoro letto tre volte. Mi piaceva da morire, mille anni or sono.

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  2. Oh, qui riesco a vedere anche la bellissima immagine di Kalosf (e c’era da dubitarne?). Bello questo passare da Liala a Goethe, da Manfredi a Dante e Virgilio (faccio ancora un passo sulla via delle perdizione: amo molto buona parte della Commedia. Ma Virgilio… ehm…). denota tutto sommato un non lasciarsi condizionare, un cercare quello che piace indipendentemente da quanto sia venduto, quanto sia considerato un classico o al contrario una lettura fin troppo leggera… mi piace :)

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  3. avvocatolo ha detto:

    Quanto ti schifo quando cai il modesto e dici “se rucordo bene”… chi aZzo vuoi che ti smentisca su un film tedesco su dodici corvi 😂

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  4. ceciliagattullo ha detto:

    Eh, mi sa che Piccole Donne dovrò proprio leggerlo…. :-(

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  5. lulasognatrice ha detto:

    Bellissimo, grazie! Sei andato nel profondo, ponendomi delle domande apparentemente semplici, ma non è così. Per la definizione: non è che ami dare una precisa e chiusa definizione di me stessa. Il sogno per me non è un cerchio fatto per delimitare la mia personalità: è quello che sono. Sono da sempre così, quindi non so descrivermi diversamente. È vero, comunque: il sogno può diventare incubo. Per il concetto di attore-spettatore: ci tenevo ad evidenziare la differenza tra ciò che se vive inconsapevolmente e ciò che si vive con coscienza. Per il resto, ognuno ha i suoi gusti. Ma grazie, perché hai colto nel profondo alcune cose di me :)

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  6. kalosf ha detto:

    Con il suggerimento del Silmarillion hai acquistato 15000000000000 punti!

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  7. Gemellone plantare ha detto:

    Lulasognatrice ha un bell’elenco di libri interessanti, non c’è che dire :)
    Bella anche la definizione di sognatrice cronica, la più bella sui sognatori assieme a quella dei Radical Dreamers del videogame Chrono Cross. Sembra una persona gentile, luladreamer :D

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  8. Cose da V ha detto:

    Anche a me piaceva il signor Darcy, però mi seccava perché piaceva a tutte così ho smesso di trovarlo interessante. Invece la storia di questa lettrice mi è piaciuta. Piccole donne peggio del prezzemolo, però è davvero un bel libro, c’è poco da fa.

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  9. ili6 ha detto:

    Quindi sconsigliate di leggere Manfredi? Amo l’Odissea e avevo pensato di leggere Il mio nome è Nessuno.

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Fhtagn

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