Kavvingrinus – Alidifarfalla

Senza indugiare, o perdere tempo in inutili preamboli, appesantiti da superflui incisi, cosí per far sembrare di sapere di cosa si sta parlando, ma in realtà per distrarre il lettore, ingannandolo, tentandolo di illudere di padroneggiare e il medium e la lingua, ritengo sia giusto, doveroso, non ripetermi ulterirmente e, senza indugiare, come dicevo prima1 di leggere e commentare le letture di Alidifarfalla!

Mi ha incuriosita questa idea di scrivere la propria esperienza di lettura, perciò eccomi qua.

La curiosità è stata la nostra molla e quella che speravamo di suscitare in voi lettori.

Mi ritengo un’avida lettrice, anche se (come tutti, credo) vado a periodi: ci sono periodi in cui non riesco a togliermi dalla lettura del libro del momento nemmeno con la promessa di un’immensa tavoletta di cioccolato fondente, ci sono periodi in cui inizio un libro e ci metto un eternità a finirlo perché vado avanti a spizzichi e bocconi.

A tutti noi accade questo, in una maniera o nell’altra.

Ma iniziamo per gradi. Credo di essere nata con la passione per la lettura. I maggiori ricordi di me bambina sono legati ai libri. Certo, ricordo con piacere anche i giochi che facevo con mio fratello (che a differenza mia non ama assolutamente leggere), ma soprattutto i miei ricordi sono legati ai libri.

Giochi e libri possono andare di pari passo. La lettura la ritengo un gran bel gioco, infatti.

Ricordo le giornate passate seduti sul divano con il mio povero nonno malato ad ascoltarlo leggere le favole. Io non sapevo ancora leggere, ma ricordo come fosse ora che gli chiedevo sempre di leggermi i libri di favole, e me li sono fatti leggere talmente tante volte che li conoscevo ormai a memoria, tant’è vero che mentre lui leggeva io seguivo con il mio ditino le parole sul libro, come se stessi seguendo la sua lettura, e non sbagliavo un colpo.

Un bel ricordo. Con ricordi del genere è praticamente impossibile non apprezzare la lettura.

Ricordo le serate quando mio padre tornava a casa dal lavoro, e mentre la mamma preparava la cena lui mi leggeva sempre qualcosa. Ed io lo guardavo rapita mentre leggeva per me. Ho sempre guardato il mio papà con ammirazione. E la nostra casa è sempre stata piena di libri.
Ricordo la collezione di libri di favole della Disney che avevo in cameretta di cui ero gelosissima e che leggevo e rileggevo in continuazione (credo che siano ancora in qualche scatola in cantina a casa dei miei genitori… in un moto di nostalgia potrei andare a rispolverarli…)

Mi sembrerebbe un’ottima idea recuperare i libri dell’infanzia!

Ricordo poi che crescendo, a scuola mi affascinava studiare il pensiero degli autori e le loro opere, appassionandomi ad alcuni e non sopportandone altri, ma comunque trovando sempre molto curioso approfondire l’argomento.

Invece io dei libri che non mi entusiasmano non riesco a trovarne interessante la genesi o gli autori.

Poi crescendo ho iniziato a divorare libri sul serio.
Da ragazzina mi innamorai di libri come Piccole Donne e Piccole Donne Crescono, Cuore, Il Giardino Segreto, Il Mago di Oz e La Storia Infinita.

Molti di questi, quasi la metà li ho letti e li apprezzo.

Da donna ho iniziato a spaziare molto. Qual è il mio genere? Non lo saprei dire. Anche qui, vado a periodi. Passo da periodi in cui mi dedico a storie di vita vissuta (nella maggior parte dei casi dure e strappalacrime) come Mai Senza mia Figlia o La Parrucchiera di Kabul, a periodi in cui sento la necessità di leggere storie frivole e divertenti come tutta la saga I Love Shopping o La Regina della Casa (che mi ha fatto scompisciare dal ridere). Molto dipende da quello che sto vivendo io in quel momento, se la mia testa è in grado di affrontare storie impegnate o meno.

Confesso di non aver letto nessuno di questi esempi. Però se dovessi scegliere, opterei per i libri “pesanti”.

Mi è piaciuto molto leggere il primo delle Cronache di Narnia (Il leone, la strega e l’armadio) ma non mi hanno entusiasmato i successivi. Lo stesso è successo ad esempio con il primo libro che ho letto di John Green, ovvero Per colpa delle Stelle che mi è piaciuto tantissimo mentre non mi ha entusiasmato gran che il secondo che ho letto, ovvero Città di Carta.

Continua la lista dei libri che non ho letto, anche se volevo cimentarmi nelle Cronache di Narnia tempo fa.

Condividendo la passione per la lettura con una delle mie più care amiche, spesso ci scambiamo consigli e libri. Uno dei libri consigliati da lei che mi è piaciuto di più è Eugénie Grandet di Honoré de Balzac mentre non sono nemmeno riuscita a finire Il Barone Rampante di Italo Calvino.

Stilettata al cuore per il Barone rampante!

Ecco, mi permetto una leggera digressione sul non finire un libro. Per principio io se inizio un libro lo voglio assolutamente leggere fino in fondo, anche se non mi piace per niente. Ma in alcune occasioni (molto poche in realtà) non ce l’ho proprio fatta ed ho lasciato la lettura a metà perché veramente non potevo andare avanti. Prendiamo ad esempio Anna Karenina di Tolstoj: ho fatto una fatica impressionante a finirlo. E’ un tomo enorme, ma non è questo il problema. La storia sarebbe anche bella ed avvincente, ma come spesso succede agli autori russi, troppo descrittiva. Il caro Tolstoj per i miei gusti si è perso troppo nella descrizione di dettagli che rendono la lettura pesante e per niente fluida… ma nonostante questo per me era diventata una questione di principio finire questo libro, e l’ho finito. Già che sono in tema di autori russi, posso dire che l’esperienza di lettura di Delitto e Castigo mi ha convinta che Dostoevskij doveva avere seri problemi psichici.

Pur condividendo l’idea che i libri andrebbero sempre letti tutti, ma appellandomi al tempo stesso al diritto di non forzarsi annoiandosi su un libro che non si apprezza, qui dopo la stilettata mi arrivano le mazzate in testa. Tolstoj e Dostoevskij sono stati scrittori fondamentali, non tanto per l’umanità, cosa che non escludo, ma per la mia stessa formazione.
Cosa vorrebbe dire la frase «Dostoevskij doveva avere seri problemi psichici»?

Ho sempre letto con molto piacere le opere di Pirandello, la mia preferita Uno, Nessuno e Centomila ma anche La Giara e Sei Personaggi in Cerca d’autore (forse anche io al pari di Dostoevskij non sono proprio completamente a posto di testa).

Almeno Pirandello si salva!

Alcuni dei libri che mi sono piaciuti di più sono Orgoglio e Pregiudizio, Cime tempestose, The Help, La custode del miele e delle api. Altri, penso disponibili solo in lingua inglese sono The Various Flavours Of Coffee, Journey to the South: A Calabrian Homecoming, The Sound of Language.

Alcuni conosco, altri no.

Ma in assoluto il mio libro preferito, quello che sento mio, quello che mi rispecchia è Jane Eyre. I motivi sono veramente tanti. Credo sia un libro per niente scontato, pieno di colpi di scena e molto attuale anche se scritto a metà dell’800. Quello che mi piace particolarmente di questo libro è che parla di una donna vera, della storia di vita difficile di una donna che deve saper badare a se stessa e ci riesce. Sento mio questo libro e mi rispecchio in Jane perché viene dipinta come una persona molto umana. Una donna forte ma con le sue fragilità. Una donna sicura di sé ma con i suoi dubbi. Una donna sognatrice ma razionale. Una donna che sa quello che vuole e lo ottiene. Una donna disposta a soffrire pur di non cedere a compromessi. Una donna che non si accontenta ma che cerca la felicità e la serenità. Una donna che crede nell’amore ma anche nel rispetto. Una donna che non si lascia calpestare ma che pretende di essere trattata come un essere umano, alla pari di chiunque altro. Una Donna… con la D maiuscola.

Una donna come dovrebbero essere tutte le donne, tutti gli esseri viventi. Con qualsiasi lettera si voglia rendere maiuscola.

Ecco… Jane Eyre è IL MIO romanzo… LA MIA storia preferita, quella storia dove trovo tanti spunti di riflessione e tanti aspetti di me nella protagonista… quella storia che leggo e rileggo sempre senza stancarmene mai e di cui guardo, se posso, tutte le rappresentazioni televisive che escono (per ora per me la più bella è quella della BBC)… il libro insostituibile, la storia eterna.

Potresti consigliare altre rappresentazioni televisive?

Potrei continuare a scrivere all’infinito ma ho già superato le 1.000 parole e vorrei evitare di annoiare troppo… quindi mi fermo qui… lasciando a te che leggi il “divertimento” di studiare un po’ la mia personalità da questo racconto letterario.

Ed io sono sicuro che molti avranno di che studiare su queste poche righe che ci hai mandato!


Soddisfatti? Rattristati?
Curiosi? Annoiati?
Leggiete voccalota e fskola!


  1. Prima di ripetermi. 

About ysingrinus

Mi sono accorto che non avevo scritto niente qui e cosí ho deciso di scrivere qualcosa.
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47 Responses to Kavvingrinus – Alidifarfalla

  1. beebeep74 ha detto:

    i tuoi riferimenti anagrammati stanno creando una moda

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  2. AliDiFarfalla ha detto:

    Chiedo venia per averti massacrato con Tolstoj e Dostoevskij … ma onestamente fatico veramente molto a star dietro al loro stile narrativo. Contenuti interessanti, ma lo stile lo trovo ridondante, pesante e poco fluido. Dostoevskij mi ha dato l’impressione di una persona problematica, riflessiva si, ma al contempo affetta da manie ossessive … questa è stata la mia impressione, non sapendo nulla del suo reale profilo letterario ed emotivo. Certo è che pensandoci, e dopo aver anche letto l’introduzione di Kalosf al mio racconto, forse se tentassi di rileggerlo oggi lo vedrei con occhi diversi … che dici … provo?

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  3. m3mango ha detto:

    Capisco l’esercizio non sempre di facile applicazione.

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  4. Io, la disciplina ascetica di finire un libro che non mi piace, mai l’ho avuta e mai l’avrò!
    Superata la soglia dei testicoli nel frantoio, a scuola ho preferito rischiare un brutto voto, piuttosto che finire La coscienza di Zeno o I Malavoglia, dopo aver notato che in tre settimane ho letto solo due capitoli!
    Perciò, ammiro e un po’ temo chi riesce a sopportare la lettura di un libro che disprezza per qualche motivo :)

    Più in argomento, bella storia! Ora, tutti a riesumare i vecchi libri di fiabe!

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    • ysingrinus ha detto:

      Devi allenarti ed essere forte. A scuola poi poteva esserci il piacere di parlare male di un libro ritenuto positivo dell’insegnante.
      Inoltre dai libri che non piacciono si possono ricavare forse addirittura piú idee che da quelli che piacciono. Un libro che non mi piace espone presumibilmente pensieri che non apprezzo o condivido, pensieri che normalmente con difficoltà formulerei mai da solo. In questa maniera penso a ciò che non penserei e posso cambiare idea o rinforzarla perché conosco alcuni aspetti a me prima ignoti.
      Leggiamo fiabe sí!

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  5. avvocatolo ha detto:

    Bauauauauaau ci sento la eco di Eco eco co co o o o

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    • ysingrinus ha detto:

      Dici sono stato ispirato? Potrebbe, forse!

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      • avvocatolo ha detto:

        Soprattutto il tuo incipit, che ho trovato particolarmente ridondante e (lasciamelo dire) del tutto inutile in certe sovrabbondanze – per non parlare di incidentali messe ad arte per distrarre il lettore (nonostante tu stesso abbia dichiarato – al contrario – di non voler distrarre) che possono indurre una persona di ordinaria miopia (o anche di eccezionale astigmatismo, ma non vorrei perdermi in inutili stigmatizzazioni europondriache) a perdere del tutto il senso della misura!!!!!!!!! Quel senso che dovrebbe vietare L’ECCESSO DI ENFASI soprattutto in commenti come questo che usano con abbondanza il ricorso a pantagruelici parabole circolari e chiuse di termini pleonastici per dire alla fine: un cazzo di niente. Ecco.

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  6. Cose da V ha detto:

    Finalmente qualcuno che cita Il giardino segreto! Davvero un bel libro. Vado un po’ in disordine… Il fatto di leggere tutto un libro non lo trovo così importante, io addirittura certi libri che mi hanno regalato li ho iniziati, mai finiti e poi venduti. Per un certo periodo Jane Eyre è stato il mio libro preferito, poi ho letto quello della sorella e secondo me l’ha battuta dieci a zero (Cime Tempestose). Sul fatto di criticare i russi non ci trovo nulla di male, ma non credo che i classici debbano essere letti per forza, perciò… Infine non credo che i libri come Mai senza mia figlia siano pesanti, anzi, sono molto scorrevoli.

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    • ysingrinus ha detto:

      Il giardino segreto è un bel libro sí!
      Non è importante leggere sempre tutti i libri, però se ne può cavare fuori qualcosa di buono.
      Si può criticare qualunque cosa, solo io non credo Dostoevskij avesse problemi psichici, piú di altri almeno, e non trovo la scrittura di Tolstoj troppo pesante.

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    • AliDiFarfalla ha detto:

      E’ vero ho definito “Mai senza mia figlia” un libro pesante … con questo non intendo che non sia scorrevole. Mi spiego, è un libro scorrevole e ben scritto … ma è pesante nel significato e nella difficoltà e dolore della vita vissuta che viene raccontata. Per questo motivo, come dicevo nel mio racconto, ci sono periodi in cui ho bisogno di leggere cose più leggere, più frivole, che richiedono meno impegno mentale, meno riflessione … e periodi in cui invece ho bisogno e sento la necessità di leggere libri più “pesanti” ovvero più profondi, con un grande significato e che ti fanno partire milioni di ragionamenti e riflessioni.

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      • Cose da V ha detto:

        oggi sono un po’ svampita, chiedo scusa, pensavo che pesanti l’avesse detto ysi. io quando dico pesante di un libro è perché è noioso o fatico a leggerlo, per questo non definirei mai senza mia figlia pesante, chiaro che la tematica non è leggera, ma lo stile sì, quasi banale direi (come per tutti i romanzi di quel genere). Tra l’altro se posso suggerirtene uno molto avvincente (e vero) ci sarebbe “Vendute”, magari lo conosci già:)

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  7. kalosf ha detto:

    Lo sapevo che tu avresti apprezzato Pirandello, ne ero certissimo…

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  8. Io sono riuscita faticosissimamente a finire i Fratelli Karamazov proprio perché me lo sono quasi imposto, ma in generale direi che i Russi non fanno per me. Anche guerra e Pace, che pure non mi dispiaceva, è sempre rimasto piantato lì a un certo punto, pur avendo provato più di una volta a riprenderlo. E adesso vieppiù mi odierai se ammetto che apprezzo Pirandello a teatro ma non riesco a leggerlo. Il colpo al cuore per il Barone Rampante invece l’ho provato anch’io. Il giardino segreto l’ho letto molto tempo dopo l’infanzia, un bel libro, sì. Anche il Mago di Oz però! :)

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  9. Nyno ha detto:

    Quello che
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    o
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    resta
    dentro
    la mente.
    Sei una novità
    che
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    Ti seguo
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    Ti abbraccio.

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