Sulla falsa riga del precedente, ho immaginato un paesaggio urbano abbandonato e distrutti dalla vegetazione. Magari un terremoto o qualche altra catastrofe naturale ha bloccato l’umanità con il risultato qui visibile.

China e pastelli ad olio su carta. 16×24 cm.
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Mi sono accorto che non avevo scritto niente qui e cosí ho deciso di scrivere qualcosa.
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Ho intenzione di ridurre l’umanità a questo e avverrà ben presto
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Non vedo l’ora!
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Perché non appartieni alla plebe!
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Giammai!
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Distruzione e rinascita. Molto rassicurante.
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A modo suo sí.
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Pure una vena ecologista che apprezzo parecchio.
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Oggi ero ecologista!
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mi ricorda una sequenza di “Io sono leggenda”
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Il film non lo ho visto perché adoro il libro. Ma se c’è una sequenza che ricorda questo ysipitto potrei vederlo.
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😊 prova .
Sappiamo bene che le trasposizioni da libro a film nn ci soddisfano quasi mai
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Purtroppo no… vedrò se vedrò allora!
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adoro
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Davvero? Io sono un po’ dubbioso ad essere sincero.
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si, davvero.
i colori sono magnifici e quelle righe nere che costituiscono il disegno rendono il tutto molto particolare. una specie di “fumetto” … ma più bello
questo almeno, è ciò che sento io
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Vorrei continuare a provare su questa strada senza però ripetermi troppo. Vedrò cosa riuscirò a fare.
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io credo invece che nella ripetizione possa nascondersi qualcosa di interessante
è da un pò che ci penso
credo che ripetere lo stesso disegno con tecniche diverse magari, provando a descriverlo a parole, trovandogli una canzone rappresentativa o non so che altro ancora possa in qualche modo renderlo più reale
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Non lo so, ora ho dei dubbi.
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in fondo è come osservare ciò che capita dopo la distruzione … ieri il paesaggio ti è venuto così … chissà oggi … chissà domani … partendo sempre dallo stesso punto
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Forse a distanza di settimane vedrei la differenza…
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ehhh no … bisognerebbe “sforzarsi” nel vedere altro subito.
prova a rifarlo oggi, non sarà di certo uguale. magari molto simile, o forse completamente diverso. tutto sta nel come ti poni davanti al foglio bianco. non credi?
io vorrei fare una cosa del genere … prendere un immagine, scriverci un pensiero e ripetere la cosa per 5 o 10 giorni consecutivi. stessa immagine, pensieri diversi
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L’ho fatto con gli alberi per un po’. Non so ora se riuscirei.
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mmm … gli alberi non erano sempre gli stessi però
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Quasi sempre sí in realtà.
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ah beh, allora tutto cambia
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:-)
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Questo è più convincente di quello di ieri… Ma io sono apocalittico…
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Sei molto apocalittico tu!
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Eh!!!! (come scriverebbe qualcuno, ma senza tutti i punti esclamativi)
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Eheheh!
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Mi ricorda delle periferie che ho visto.
Il futuro è già qui ed è ormai passato distopico.
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Molto distopico e molto passato oramai.
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distopica utopia di un despota dispotico, un vero tipo filantropico tipicamente atipico con patologia endoscopica che detesta tutti i tipi di topa … ma questo è ormai un discorso passato e rifiutato
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mi piace quando un gatto utilizza la parola distopico
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Che bello!
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Davvero? Io non lo so se sono soddisfatto della riuscita.
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A me piace molto. Distruzione mista a speranza.
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Devo essere meno duro con me forse…
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Forse sì…..
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Vedremo! :-)
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Certo che se la tua idea di distruzione è questa non oso immaginare come sia la ricostruzione. Boh, io ci starei bene nel tuo disegno, voglio dire, c’è una bella aria. Forse tossica, vista la nube rossa.
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Con tanta vegetazione non si sa mai cosa venga emesso dalla terra e dalle piante.
D’altronde distruzione e ricostruzione possono essere strettamente imparentate.
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a me piace molto, bei colori, linee morbide. Il cielo rosa carico rappresenta ottimismo, speranza ed il verde, gli alberi rinascita e cambiamento positivo
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Speranza ed ottimismo per il futuro dato che ora è tutto distrutto ed abbandonato?
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e perchè no? noi allora che ci stiamo a fare?
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Giusto.
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Ok, rimbocchiamoci le maniche allora ;)
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Anche senza la spiegazione avrebbe dato l’idea di una città abbandonata a se stessa dopo una catastrofe.
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Sentivo però di doverlo spiegare, che non lo avrebbero capito tutti.
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Come ti ho scritto nel commento al tuo disegno precedente, questo stile di colorazione a me piace molto!
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Per un po’ lo proverò!
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ti do il titolo (che è, a sua volta, una citazione di un libro):
IL MONDO SENZA DI NOI
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Vedrò il libro allora.
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a me è piaciuto. non è un romanzo, sia chiaro.
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Va bene, va bene. Non leggo solo romanzi!
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no, certo. era per spoilerare
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Diamine capra!
Se tu garantisci che non parla di sport e ti piace, è già un mezzo spoiler.
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niente sport. Mi piace. Spoiler abbestia.
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Cazzo!
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Abbestia.
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Abbestia proprio!
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Evocative quelle antenne storte sopra i palazzoni diroccati. Non c’è più niente da captare, niente è più trasmesso. La fine della civiltà. (C.A.G.)
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Verissimo!
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Ho pensato che di solito piazzano sempre la tecnologia che ci distrugge e bla bla tu hai messo la vegetazione e io spero che finirà davvero così. Oggi sono proprio negativa! Comunque un gran bel disegno, soprattutto il colore del cielo.
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No non essere negativa. Alla fine andrà per forza di cose come dico io.
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Evviva!!!
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Sí!
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La natura si riprenderà l’uomo…scusa ma così è che la penso.
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L’uomo non esisterà all’infinito. Non verrà preso da nessuno, se ne andrà e basta.
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forte !
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Grazie!
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ma grazie a te per queste decadenti rovine
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Mi sono un po’ fermato ma credo che potrei riprendere presto.
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sì riprendi al più presto !
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Lo spero!
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mettiti all’opera
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Oggi dovrei farlo.
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maestoso
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Sembra più sul punto di distruggersi… in quel momento in cui la materia è lì lì per implodere… sai come in quei sogni dove tutto va al rallentatore? tipo quella volta in cui ero chiusa in casa mia e stava sprofondando tutto in una voragine dopo un fragoroso terremoto. A larghi passi mi avvicino alla porta, quando dai vetri intravedo la soglia arrivarmi all’altezza del collo. Riesco a salvarmi per un istante. Capirai bene che questo tuo disegno mi lascia abbastanza terrorizzata.
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Da una parte sono lieto dall’altra però mi dispiaccio.
I sogni sono sempre belli e forieri di ispirazioni!
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Non solo, hanno il merito di far immaginare in prima persona, trasmettendo sensazioni che anche dopo il sogno possono rimanere a fior di pelle. Sensazioni derivanti da fatti molto difficilmente sperimentabili. Quel sogno con la casa che sprofonda lo ricordo molto bene, come se fosse realmente successo. Alla fine anche ciò che è disturbante, in un sogno può rivelare un certo valore!
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Parole sante, parole sante. Si vive qualcosa senza viverlo per davvero.
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Questo modo di rendere indefiniti i contorni del paesaggio costringe lo sguardo a peregrinare ora su un albero e ora su un palazzo sintonizzandosi infine per reazione sulle svettanti antenne: per far vivere qualsiasi prodotto occorre comunicare e tu hai saputo mettere egregiamente in comune la tua idea.
Quel cielo rosa ed il verde circostante fanno ben sperare che non ci sia soltanto disfacimento all’origine della tua creazione. Basterà in fondo un buon temporale perché ricominci a crescere l’erba. E la vita.
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Forse quella stessa distruzione è in realtà l’origine della creazione!
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Sai, l’artista non deve prendersi la briga di sentirsi responsabile del significato che le sue opere possono avere. Le responsabilità, a mio avviso, sono da ascriversi esclusivamente a carico di chi osserva un dipinto, un disegno, un’opera e questo perchè la sua soggettiva e imprevedibile interpretazione vengono determinate più dalla propria personale percezione che dall’opera dell’artista che funge solo da stimolo. :)))
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Hai perfettamente ragione, sei dotata di una spiccata sensibilità artistica!
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