Kavvingrinus – Alidivelluto

Devo ora parlare di Alidivelluto, una simpatica persona che ho conosciuto relativamente da poco ma non per questo lo conosco meno di altri. Anzi c’è una piú che discreta concordanza di gusti che potrebbe far credere che ci saremmo potuti conoscere sin dai tempi in cui sono state lette queste letture1.
Ho radicalmente cambiato l’idea della prima uscita di questa rubrica, che parlare di chi non si conosce è forse piú difficile di farlo di chi si conosce e però devo farlo ugualmente. Meno male che non lo conosco come dico di conoscerlo ma invece lo conosco non come dico di conoscerlo, che è meno di quanto dica2.

Ho sempre avuto grandi amori, amori travolgenti e totalizzanti. Amori con cui ho trascorso le mie notti insonni, i miei intervalli. Amori per cui cercavo di finire in fretta e male i compiti, o i lavori per i clienti, per tornare da loro.Amori che ho quasi sempre tradito.

Qui già si delinea l’uomo che chi legge conosce: un uomo romantico e passionale che coniuga il sesso al sentimento3.

Parlare dei miei amori è bello, li ricordo tutti, migliaia di pagine lette e rilette che mi sono rimaste dentro.Di tutti i miei amori alcuni furono più struggenti e di questi conservo un ricordo speciale.

Come Volevasi Dimostrare. Anche se forse non vale perché in effetti sono io che sto spezzando questa sua dichiarazione libraria.

Il primo amore, quello che dicono non si scordi mai fu per Jules Verne, o Giulio Verne come c’era scritto sulle mie copertine di allora.Ero piccolo, mi immaginavo mondi fantastici e misteriosi. Per me erano libri difficili, da grande e li amavo. Andavo e venivo tra la mia camera da letto e la cucina, per chiedere a mio nonno le parole che non capivo. “Cos’è un pappafico? e un boccaporto? e un narvalo?”. Con lui sono sceso nelle viscere della terra alla ricerca di Arne Saknussemm, ho volato sino alla luna, ho solcato i mari con il capitano Nemo su quel sottomarino che oggi farebbe tanto steampunk, ho viaggiato con Robur sul suo vascello volante e soprattutto ho sognato. Con i lego ricostruivo quelle “macchine” straordinarie e quegli aglomerati informi di mattoncini multicolori per me erano navi, auto e navicelle volanti.

Con Verne si va sul sicuro. Come è possibile non adorarlo da giovane e da meno giovane?
Per me già potrebbe finire qui, sarei piú che soddisfatto.

Tradii anche lui, anche se era il primo vero grande amore letterario della mia vita, ma furono cose di poco conto, con qualche Topolino o fumetto di varia natura.

Zozzo4!

Poi vennero gli Urania, perchè un solo autore non mi bastava più. E le raccolte e i momanzi brevi di Brown. E li conobbi il mio secondo amore.

Io ci sono ancora infognato con gli Urania…

Isaac Asimov mi fece innamorare dei suoi robot, Gregory Powell e Mike Donovan e Susan Calvin, e quelle dannate tre leggi a cui non si poteva trasgredire. E, assieme al mio amore per la storia, quella vera, quella degli uomini, di re e popoli, che in quegli anni iniziava a nascere, mi immergevo nel suo medioevo del futuro. Fatto di grandi imperi galattici che crollavano e di Hari Seldon che cercava disperatamente di salvarli con la sua psicostoria. Tutti i suoi cicli si fusero, uomini, robot e grandi imperi in rinascita.

Asimov non è abbastanza conosciuto. È conosciutissimo per carità, ma non quanto vorrei io. Mi sembra che ogni anno che passi le stelle diventino sempre piú distanti e fredde. Spero davvero che venga posta un’ultima domanda fantascientifica che possa diminuire l’entropia…

Quelli erano anni strani, anni in cui l’ormone iniziava a battere alle porte, in cui giocavi a fare l’adolescente. In cui tradivi con Hermann Hesse, con Narciso e Boccadoro o con Siddharta. O con Anaïs Nin, perchè Il delta di venere, assieme a Bliz e a qualche copia di Le Ore che trovavi in una casetta degli attrezzi in campagna, era il massimo della perversione. Anni in cui leggevi di tutto, anche il Mein kampf e Il capitale perchè a scuola studiavi e volevi capire.

L’ormone cambia il nostro modo di approcciarci alla vita, tradiamo, per restare in tema, Venere con tutto un altro tipo di venere…

Quando il liceo finì e il latino, che avevo deciso che non mi piaceva da quella prima lezione “rosă, rosae, rosae, rosam, rosă, rosā”, non fu più un’imposizione decisi di leggere i classici. Perchè non ho mai amato le cose imposte. E ripresi il dizionario e i libri per leggerli in latino, o tradotti in latino dal greco dandomi del coglione.

Sono certo che la maggior parte di noi l’abbia fatto. Quasi tutti siamo arrivati a capire che razza di coglioni eravamo. Quasi tutti quelli intelligenti ovviamente. Gli altri restano coglioni.

E lessi di viaggi e di mostri fantastici, di battaglie sotto mura imponenti, e di grandi eroi. Lessi l’Iliade e l’Odissea. Lessi le grandi imprese di Cesare e i versi di Catullo. Le tragedie e le commedie e le immaginavo interpretate in grandi teatri ricoperti di marmi. Non fu amore vero, più una fissazione, come per quella ragazza, che tutti dicono essere la più figa della scuola e quindi ti senti in dovere di corteggiarla anche tu. E alla fine ci stai anche bene con lei, ma qualcosa ti manca.

«La fica è fica, mica ortica», come si suol dire. Però se non scatta la scintilla giusta può essere la piú fica del mondo… Iliade ed Odissea sono storie meravigliose, senza dubbio piú incisive nella mente dei giovani delle gesta belliche di Cesare.

Poi venne il mondo fantastico di Tolkien, e fu di nuovo amore. Lessi tutto di lui, della terra di Arda sino.agli anni burrascosi delle terza era. Sognavo Glorfindel

Chi mai può sognare Glorfindel, l’inutile principe elfico che aiuta la compagnia ridotta del portatore dell’anello a superare il fiume e salvarsi dagli orchi per poi non apparire giustamente piú nella storia? Ma Alidivelluto ovviamente5!

[…] e sterminati saloni di pietra nelle viscere delle montagne. Scrivevo canzoni cercando di imitarne lo stile e riempivo quaderni di rune.C’era tutto nella sua opera, amori struggenti, imprese leggendarie, letterature epica in chiave fantasy. E ancora oggi a volte vado a letto con il tomo del Signore degli anelli, perchè i grandi amori li si desidera sempre ancora un po’. E quando al cinema rividi quello che mi ero immaginato tante volte rimasi meravigliato, a volte un po’ contrariato, ma la cavalcata dei Rohirrim sotto le mura di Minas Tirith mi fece venire i brividi e quando Aragorn mi intimò: “Mirate gli Argonath, le Colonne dei Re!”, piansi commosso.

Non nascondo una certa curiosità per le sue composizioni giovanili. Se volesse mostrare qualcosa sul suo blog sarebbe molto interessante.
Credo che chiunque abbia amato Il Signore degli Anelli possa capire la sua commozione.

Oramai ero più grande, e cercavo qualcosa di un po’ diverso. Flirtai un po’ con Frank Herbert e il suo mondo sabbioso di Dune e con le Dragonlance, ma non nacque mai qualcosa di serio.

Posso capire il flirt temporaneo ma credo che possano essere delle tappe importanti sia Herbert che tutto Dragonlance. Si possono saltare sí, forse sí, ma se le tocchi non fai niente di male, anzi!

Finchè non arrivò Philip José Farmer. Li ritrovai l’amore, l’amore per la fantascienza e per la storia. Tutto si fondeva, si mischiava in un racconto e con un modo di scrivere che trovo fantastici. Forse fu l’ultimo grande amore delle mia vita, fino ad oggi.

Io Farmer l’ho conosciuto attraverso le raccolte dei premi Hugo e Nebula guarda caso introdotti sempre da Asimov.

Provai con Murakami, lessi molto, ma non lo amai veramente. Fu più in infatuazione dovuta al mio interesse per il Giappone.

Letto poco, ma perché sono ignorante. Quello che ho letto però non mi è dispiaciuto.

Tra le tante amanti che ebbi però alcune le voglio ricordare per ciò che mi lasciarono. Autori di cui magari lessi un libro solo, non so neanche perchè ma che ricordo con piacere. E li voglio citare in ordine sparso, come mi ritornano in mente, perchè delle amanti, a volte, ricordi dei momenti, ma non quando avvennero. Sostiene Pereira, di Antonio Tabucchi, con il suo discorso indiretto che mi faceva impazzire. Il più grande uomo scimmia del Pleistocene di Roy Lewis che mi fece ridere.

Grandissimo romanzo Il piú grande uomo scimmia del Pleistocene. Per rimanere in tema io amo anche la prefazione del compianto Pratchett presente nell’edizione della Adelphi6

Neuromancer, Giù nel ciberspazio e Monna Lisa Cyberpunk di William Gibson che forse mi fecero amare la rete, o forse amai i romanzi perchè la rete la amavo già, non ricordo. Il cacciatore di androidi e La svastica sul sole di Philip K. Dick furono anche fantastici. La versione di Barney di Mordecai Richler fu una sveltina assolutamente appagante. La variante di Lüneburg di Paolo Maurensig è forse l’ultimo che mi viene in mante, ma che voglio comunque citare.

Chi non ha amato questi libri non lo ha fatto perché non li ha mai letti. Mal gliene incolga.


Intanto che vi invito a leggiere puranco avvocatolo e kalosfone vi dico il video che inevitabilmente ha accompagnato questo percorso letterario.
Alidivelluto parla di amori letterari, posso io non pensare alla matematica del grandissimo Remo Remotti?


  1. Non so cosa ho detto ma oramai l’ho fatto! 
  2. Ma cosa sto dicendo?! 
  3. Cioè quello che per i primi giorni a causa del suo avatar mi aveva fatto credere che era una donna. La sua conoscenza di Alone In The Dark però mi aveva insospettito. Meno male che non mi comporto mai in maniera sconveniente, perché una donna con cui discutere dei vecchi capolavori della Infogrames… 
  4. Per quanto Topolino era sempre Topolino. Ora la faccenda è molto cambiata. 
  5. Ovviamente. 
  6. La casa editrice che preferisco. 

About ysingrinus

Mi sono accorto che non avevo scritto niente qui e cosí ho deciso di scrivere qualcosa.
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68 Responses to Kavvingrinus – Alidivelluto

  1. kalosf ha detto:

    I tuoi commenti mi sembrano assolutamente adeguati… Comincio a chiedermi: ma vuoi vedere che alla fine abbiamo tutti letture comuni???

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  2. avvocatolo ha detto:

    Applausi 😂

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  3. alidivelluto ha detto:

    Un commento bellissimo, con una meravigliosa colonna sonora! La citazione su Asimov è da commozione! Applausi a te!

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  4. Adoro i tuoi commenti. soprattutto le note. E mi hai fatto quasi venire voglia di conoscere approfonditamente Asimov. Che è tutto dire. Dopo Gilliam…

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  5. Gemellone solare ha detto:

    Non ho letto tutto di Asimov, ma quel che ho letto non aveva niente di horror (qualcosa sulle Fondazioni e sui Robot, e alcuni suoi racconti dei Vedovi neri – che se ti interessa, sono dei gialli leggeri e davvero simpatici ambientati durante degli incontri tra gentiluomini in ristorante).
    Io, un Nobel in un paio di categorie glielo avrei dato: oltre che scrittore (non eccelso, ma piuttosto bravo) si è dedicato un sacco alla divulgazione scientifica e la sua idea delle tre leggi della robotica, sviluppata con un po’ di profondità, ci salverà da Skynet e dai suoi Terminator!

    Per il resto, considera che anche il genere horror ha un sacco di declinazioni: gli elementi che non ami potrebbero essere assenti in certi sottogeneri ;) se poi ti fa schifo l’horror tout-court, nulla da ridire.

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  6. Gemellone solare ha detto:

    Meno male che io vivo la lettura come un’amicizia, sono decisamente monogamo!
    Al più, ho cambiato alcune volte i miei migliori amici librari, ma ormai discrimino solo tra amici e conoscenti :P

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  7. Cose da V ha detto:

    Io non sono un’appassionata di fantascienza, ahimè, dovrei rimediare. Di Tabucchi ho letto Sostiene Pereira (dopo aver letto il suo “Dietro l’arazzo” mi aveva molto incuriosita), Murakami, non capisco ancora se mi piaccia o meno, ma ho letto solo due romanzi… Norwegian Wood che avevo apprezzato e un altro di cui non ricordo manco il titolo.

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  8. Pingback: Pagine d’amore – Kavvingrinus – alidivelluto

  9. ili6 ha detto:

    Mi stai facendo pensare che anni fa lasciai a metà Il sole nudo di Asimov. Forse non era il momento giusto per leggerlo e forse è arrivato il momento di andarlo a cercare negli scaffali della mia libreria.

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  10. rachelgazometro ha detto:

    Ali di velluto ha degli ottimi gusti in fatto di letture [continua da Kalosf]

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  11. lulasognatrice ha detto:

    Grandeee!

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  12. gianni ha detto:

    Ma sognava Glorfindel di Gondolin o quello di Gran Burrone? No perché devo capirlo.
    :P
    Grande interview!

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  13. domenicomortellaro ha detto:

    Che mondo, dentro Alidivelluto. TRoverò il modo ed il tempo di inviarti la mia porca puttana!

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Fhtagn

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