Ancora sui sogni

Da quando ho scritto dei sogni riesco a ricordarmene nuovamente molti se non tutti. Quello che intendo riportare oggi non è assolutamente il piú divertente o movimentato, non è quello in cui studio antiche immagini medievali per trovare collegamenti con una maledizione demoniaca, un fungo edibile nato da un millepiedi e antiche famiglie germaniche, in vecchi, polverosi e labirintici conventi della zona.
Il sogno che voglio raccontare è quello che parte da una considerazione sulla figura del camerlengo¹ per poi scoprirmi Papa. Un Papa giovane e barbuto, un uomo poco piú grande di quanto non sia io. Ricordo bene che da Papa avevo un dubbio su questo camerlengo: «Vedrà lui piú papi di me o vedrò io piú camerlenghi di lui?».
Ho sempre l’idea che queste figure ecclesiastiche importanti, nei loro momenti di solitudine e di intimità vengano colti da pensieri banali come questi².

Bionda sbadiglia serena ascoltando i miei sogni.

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1. Un cardinale importante: il vice del Vicario, ma i lettori desiderosi di saperne di piú potranno cercare dove si può sapere di piú. ↩
2. Ovviamente penso anche tante altre cose ma non è questa la sede dei miei pensieri. ↩