Bucolicizzando

Oggi propongo delle foto che non propongo gli altri giorni perché le propongo oggi che non è un altro giorno. Per l’occasione del giorno che non è un altro giorno le foto che propongo oggi e non un altro giorno perché oggi è oggi e non un altro giorno, avranno uno sfondo semibucolico, proprio perché oggi è oggi e non è un altro giorno…

Si sembra piú bassi se si è visti dall'alto.

Si sembra piú bassi se si è visti dall’alto.

Si sembra piú frontali se si è visti dal di fronte.

Si sembra piú frontali se si è visti dal di fronte.

Avrei voluto ci fossero i papaveri violacei ed alti che erano lí vicino ma qualcuno è passato ed ha staccato i petali ed inciso la parte buona dei papaveri, cosí per non far credere che l’avevo fatto io ho preferito non metterli nella foto, sennò si poteva pensare che oggi non era uno di quei giorni ma oggi, non perché oggi e non un altro giorno, ma perché faccio uso di derivati del papavero!
Ci sarebbero altre cose da dire ma forse le dirò un altro giorno.

About ysingrinus

Mi sono accorto che non avevo scritto niente qui e cosí ho deciso di scrivere qualcosa.
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129 Responses to Bucolicizzando

  1. chiaralorenzetti ha detto:

    Non ci sono più i giorni di una volta

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  2. Affy ha detto:

    Quel poco che hai scritto rende già stupefacente la giornata ;-)

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  3. ladykhorakhane ha detto:

    Bel cappello! :D

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  4. Zeus ha detto:

    Ho giusto un carico di Ananas da essere approvate. Eheh.
    Scusa, mi è partita la mano, ma con quel look da governatore delle piantagioni dell’America del Sud mi sembrava il minimo da commentare.
    Accendiamo un sigaro e gridiamo al mondo, oggi (che non è un giorno diverso da oggi, sia chiaro):

    Sembre pene!

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  5. Ottimo copricapo, ne ho uno simile che ho un po’ abbandonato! Ma ho trovato 2 validissimi sostituti per questa stagione

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  6. Il cappello che ho messo in pensione era modello panama, questi nuovi hanno la tesa meno ampia e sono più color paglia, in qualche modo il bianco del copricapo precedente mi ha saziato

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  7. Sono 2 varianti su questo tema, roba presa a poco prezzo ma di fattura decorosa

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  8. Alice Tralemeraviglie ha detto:

    Noooooooooooooo, i papaveri Noooooooooooooo! Assassino di papaveri… Io li amo.

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  9. colpoditacco ha detto:

    Credo che oggi era il giorno adatto per pubblicare questa foto… non so perché, però era adatto :D

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  10. Giovanni Comparone ha detto:

    Ti ci vedo a suonare la siringa di Pan in mezzo agli armenti mentre le ninfe poco distante si bagnano in un ridente ruscello… sperando che nella siringa non ci sia il derivato del papavero e che la visione delle ninfe non sia provocata da esso derivato…

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  11. Francesca ha detto:

    L’idea di un campo di papaveri violacei è qualcosa di meraviglioso… Ah, vaneggiamenti a parte, non posso non dir nulla del cappello, ottimo per l’estate che avanza, di gran buon gusto. Insieme al borsalino (per l’inverno; ne ho trovato uno di pelle, purtroppo non umana ma sempre pelle è) è il copricapo che indosso più volentieri.

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    • ysingrinus ha detto:

      Borsalino Borsalino o modello Borsalino ma non Borsalino?

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      • Francesca ha detto:

        Ah, lui è un Borsalino fatto artigianalmente da un tizio di Firenze, ma purtroppo non conosco il nome di suddetto tizio. Diciamo così, è un modello Borsalino, ma non proprio strettamente Borsalino. Nel caso, ho scovato il negozio Borsalino – che vende suddette opere – a Firenze, per cui nel caso potrei anche appropriarmi di un Borsalino. Un giorno potrei, ma per ora mi farò bastare il mio modello Borsalino :D

        Apro parentesi: ho letto del modello Lobbia, cappello famoso negli anni ’30 del ‘900 e anche oltre, sostituito nella fama dal Borsalino Borsalino classico, chiamato “a Lobbia” dal nome di un deputato (Cristiano Lobbia) che si prese una mazzata in testa durante una grave aggressione a Firenze. Lo accoltellarono pure, poraccio. Ecco, il cappello nella “forma deformata” dalla botta divenne di gran moda. Non mi chiedere perché, era circa il 1870 (a dirla tutta il ’69) e ancora non c’ero. Ogni volta che sento parlare di Borsalino salta fuori ‘sto cappello “a Lobbia”. Sarà che i cappelli di quei tempi mi piacciono. Un giorno dovrei andare al negozio Borsalino solo per farmi raccontare la storia, ma potrebbero buttarmi fuori a calci, non lo escludo mica sai :D

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        • ysingrinus ha detto:

          I Borsalino hanno un solo unico difetto: il prezzo. Ho presente il modello Lobbia.
          Non sembra ma sono un appassionato di cappelli e berretti!
          Interessante il cappello artigianale. Sarebbe il caso di vederne una foto per farsi un’idea…

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          • Francesca ha detto:

            Ci stavo giusto pensando a una foto, ma ora c’è una luce del cavolo, a parte quella artificiale in casa sembra che fuori sia proprio buio. Sarà l’ora. Chissà. Comunque domani provvedo, magari in una composizione bucolica! spero ti piaccia, anche il cappello ovviamente. Allora mi farò viva col mio berretto artigianale :) vedrai che non rimarrai deluso!

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            • ysingrinus ha detto:

              Ci conto!
              Potrebbe anche venire voglia di farsi fare un cappello artigianale in futuro…

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              • Francesca ha detto:

                Eh, non sarebbe male… fosse per me avrei già ordinato un tabarro e circa un migliaio di vestitini anni ’50 con la gonna a ruota, ma che ci vuoi fare son fissazioni. Almeno il Borsalino modello Borsalino che non è un vero Borsalino l’ho trovato, sono stata fortunata :D

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                • ysingrinus ha detto:

                  E questo non è poco, per niente poco! ;)

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                    • ysingrinus ha detto:

                      C’è stato un mondo bellissimo sino a 30-50 anni fa che è stato abbandonato ed ora viene mal considerato…

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                    • Francesca ha detto:

                      Concordo in pieno. C’è stato spazio per l’eleganza e anche per l’imperfezione. Come ogni periodo ha avuto il suo lato più buio, ma accidenti che darei per quella bellezza. E per il futuro che almeno potevi sperare di costruire. Vengo da una famiglia di contadini e ne vado fiera, se penso che col lavoro si sono creati una casa dal niente e hanno dato corpo a tanti dei loro desideri. Era un mondo che ti potevi ancora “creare”, pur con tutti i limiti. Mia nonna ha imparato prestissimo a ricamare e ha avuto modo di essere apprezzata per quello che faceva. Ora? Abbandonare quel passato è stato abbandonarsi al pessimismo, se non altro per me. Quel mondo, almeno in parte, era ancora “sano”. Poi sai, ogni generazione ha la sua età d’oro nel passato a cui tende… io avrò la mia… però non si più dire che il periodo in cui viviamo sia anche solo promettente.

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                    • ysingrinus ha detto:

                      Abbandonare la nostra storia e la nostra cultura, arrivando persino a disprezzarla, ha contribuito a portarci in questa situazione, a trasformare quest’epoca in un’epoca difficile ed oscura.

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                    • Francesca ha detto:

                      Dici bene, disprezzare una cultura. L’ultima guerra combattuta in questo paese ha lasciato troppe macerie, non solo materiali, anche culturali. Noi siamo tutto il nostro passato, che ci piaccia o meno. Possiamo crescere, migliorare, sbagliare… ecco, si sbaglia quando rifiutiamo una parte di noi, anzi, quando la rifiutiamo/ignoriamo o la deleghiamo ad altri. Ce ne sarebbe da scrivere. La terra è importante, noi siamo importanti, tutti, con competenze ed esperienza. Se ci deve guidare solo il disprezzo… obiettivamente da popolo senza storia diventiamo popolo senza futuro, e non è retorica. Basta affacciarsi alla finestra.

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                    • ysingrinus ha detto:

                      Delegare ogni responsabilità ed al tempo stesso ritenerci superiori e non adatti a situazioni che ingiustamente classifichiamo come degradanti… non c’è futuro possibile se non la morte o la schiavitú!

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  12. kalosf ha detto:

    Le immagini sono davvero molto belle. Io però avrei lasciato solo il giallo dei fiori. Ma forse lo farò. Un altro giorno.

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  13. flampur ha detto:

    Forse indosserò un cappello un giorno. Questo non di sicuro. Anche perché il casco li scafazza. I cappelli.

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  14. Tati ha detto:

    ma queste sarebbero le foto che si attendevano in attesa?…
    belli gli occhiali! :)

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  15. tiols ha detto:

    Ho apprezzato le foto che mi ricordano un giovane Van Gogh, ma ancor di più il discorso sui papaveri non inquadrati. Ahahahah

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  16. Tati ha detto:

    … dovresti provare a farti vedere frontale guardandoti di lato…

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  17. beebeep74 ha detto:

    oggi, che non corrisponde al tuo giorno, ma un altro giorno, ho sognato di essere per un giorno, un papavero. in quel giorno, proprio il tuo stesso giorno, un tizio è venuto per un istante di quel giorno, a casa nostra. quel giorno il tizio, presuntuosamente si è fatto delle foto che lo rappresentavano quel giorno. a casa nostra! senza però chiederci permesso. ed inoltre, quel giorno, che festeggiavo il mio primo complegiorno, mi ha pure escluso dalla foto del giorno, fatta nel mio soggiorno.

    proprio non è stato un gran giorno.

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  18. beebeep74 ha detto:

    casualmente ieri, che non è oggi, ho passato del tempo qua dentro e non solo, imbattendomi in una tua idea … riscrivere le tue storie … o meglio riscrivere storie scritte qua dentro, che poi siano tue è ancora tutto da verificare

    probabilmente non è il posto giusto per scrivere di questo, ma sinceramente non è nemmeno il posto migliore per scrivere tutto il resto che ho letto, quindi qui rimango e qui posterò le mie versioni … poi decidi tu cosa fartene. gettale, annebbiale, bruciale, è uguale. conto sulla tua capacità di risolvere complicate questioni fantastiche.

    ho scelto NEBBIA, perché mi piace, non la storia, ma la nebbia in quanto tale, forse, o almeno credo che essa lasci spazio infinito all’immaginazione.

    prima versione (forse pure ultima, ma chi lo sa? io no)
    minimalista, adatta al 98% dei blogger mondiali che non hanno molto tempo da perdere in letture nebbiose e completamente inutili, ma che logicamente, preferiscono accarezzare il loro telefono per 23 ore al giorno alla ricerca dei migliori titoli di borsa.

    NEBBIA

    quella sera si sentiva inquieto. NEBBIA. La mattina il cadavere era irriconoscibile.

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  19. beebeep74 ha detto:

    quarta versione
    integralista simmetrica … non mi dilungo in dettagli tecnici, oggi non è giornata. la buttò lì, anzi qui:

    NELLA NEBBIA

    Quella sera si sentiva quieto. Riusciva a concentrarsi su tutto, lo stomaco era aperto, le mani ferme e il sudore non gli imperlava la fronte. Chiuse la finestra per non far entrare il caldo inaspettato. Si era reso conto del lento cambiamento climatico che c’era stato durante le ultime settimane. Il cielo era blu, nessuna nuvola copriva il paesaggio circostante, ma un misterioso velo di nebbia lentamente scendeva nel terreno e, soprattutto, la temperatura era drasticamente salita.

    Queste ultime considerazioni quasi gli bloccarono la sensazione di gioia, ma fu solo un attimo fugace perché nel bagliore serale vide un’ombra immobile nel suo giardino. La sorpresa gli aprì la gola, ecco a cos’era dovuta quella calma, in qualche modo si era reso conto che c’era qualcuno nel suo giardino, qualcuno che cercava di farsi vedere. Ma cosa poteva volere da lui? Aveva un sacco di soldi e sicuramente la sua reggia poteva solo far pensare che lì dentro la povertà non ci aveva mai regnato. Lui abitava in una specie di castello in mezzo ad un parco botanico meraviglioso situato accanto ad un idilliaco laghetto fuori città.

    Era una donna, bellissima. La sua immaginazione o l’agitazione in questo caso proprio non c’entravano. Il contrario sarebbe stato assurdo. Riaprì comunque la finestra per cercare di vedere meglio fuori e accese la luce non si sa bene perché. Respirò a pieni polmoni mentre cercò di scorgere i possibili movimenti della donna, tra la nebbia che andava via via addensandosi.

    Adesso un tonfo, gli fece tornare in circolo il sangue nelle arterie, qualcosa di molto leggero si era fermato lì fuori. Poi un colpo muto, qualcosa volato via da terra! La gioia che lo aveva invaso prima, lo tramortì ancora. Nonostante tutto vedeva ancora benissimo quella donna e intanto il caldo non faceva che aumentare provocandogli brividi ovunque. Quella donna, si stava spogliando nel suo giardino.

    Il buio della notte che era sceso lo tranquillizzava, lo metteva al riparo, sentendosi leggero e carico di desideri; con il piede andò a cercare l’interruttore per spegnere la luce, cosa che incredibilmente gli riuscì al primo colpo. Il tasto scattò e le lampadine si spensero, pazzesco! In quello stesso istante qualcosa inizio a tamburellare sulla porta con delicatezza, timidi colpi, come una cantilena. Un richiamo forse. Carico di aspettative corse alla porta, inspirò profondamente e la aprì lentamente. Ci mise un po’ prima che gli occhi si abituarono alla foschia e all’oscurità ma poi la vide. Li davanti a lui, completamente nuda. Tutta per lui. Erano completamente soli, in mezzo a quel parco, il suo parco, ai margini del magnifico laghetto.
    Fece appena in tempo a concludere questo suo pensiero che lei gli avvolse un braccio attorno alla vita, tirando a sé le sue labbra intimidite. In un attimo furono nudi e si amarono follemente per il resto della notte, riducendo quel povero uomo in poltiglia. Il mattino dopo un giardiniere lo trovò, nudo, sfinito e sorridente davanti alla porta del suo castello. Era irriconoscibile.

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  20. beebeep74 ha detto:

    ps: integralista simmetrica con sorpresa

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  21. beebeep74 ha detto:

    un’istante dopo aver postato la quarta versione il mio io di adesso, ha visto cose che il mio io di prima non ha notato. quindi mi scuso per lui, e per tutti i me che ora non sono già più qui. cazz oggi è un casino, tutti che vanno e vengono senza finire i compiti

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  22. Pingback: Premiazione del concorso Ysingrinus d’Autore seconda edizione 2014/2015 – sezione narrativa! | Discussioni concentriche

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