Sogno

Prosegue il lungo e pigro percorso della pigrizia, proponendo un racconto mattone che avevo pubblicato svariati anni fa su un forum, che frequento tutt’ora e che ho già citato, pur non collegandolo, in passato. Scrissi e corressi questo racconto anni fa e lo pubblicai con la possibilità di presenze di errori perché ero troppo stanco e faceva troppo caldo per poterlo correggere ulteriorimente. Oggi quel caldo non c’è ma non vedo un buon motivo per non rifare quello che ho fatto in passato e quindi lo ripubblico con gli stessi criteri. Ho deciso che non credo mi piaccia l’idea di cambiare carattere come facevo prima, o forse non mi piace il carattere che usavo prima anche se staccava molto. Insomma questa volta c’è un racconto ma non c’è un cambio di caratteri. Se potete, capite che è fantasia e non è una cosa che mi è accaduta realmente, il protagonista non è neanche detto che sia io. Se non potete, capisco e non ve ne faccio una colpa.

Sogno

Queste pagine mi sono capitate tra le mani per puro caso, in una libreria vicino alla città universitaria, uno di quei piccoli buchi dove vengono impilati disordinatamente vecchi libri, fumetti, dischi in vinile e audiocassette.
Bene, ero entrato perché cercavo qualche libricino polveroso per il puro gusto di sfogliarlo, annusarne le pagine ingiallite e impolverate e poter leggere qualcosa che nessuno legge più da tanti anni.
Girando tra queste cataste di carta invecchiata e pile polverose, sono riuscito a trovare qualcosa che mi potesse interessare: un piccolo diario. Era scritto a mano e non c’era nessun prezzo. Il libraio non ha avuto problemi a regalarmelo, deve aver visto tante di quei vecchi libri odoranti di muffa che probabilmente non gli interessava minimamente questo piccolo tesoro.
A casa ho cominciato a sfogliare la mia scoperta e ho visto che c’era qualcosa di strano. Le prime pagine si erano cancellate… D’istinto ho copiato ciò che rimaneva ed ho fatto bene. Neanche un’ora dopo aver ricopiato le poche pagine rimaste, il diario è scomparso, svanito nel nulla… Non so che dire, ma credo sia giusto che non solo io legga queste righe. Giusto almeno per chi le ha scritte la prima volta. Perché non vada persa la sua storia, o almeno la sua fine.

***

6 Giugno

Oggi mi sono svegliato agitato, era notte fonda però avevo la bocca secca e la gola dolorante, così mi sono alzato per andare a bere. Nel farlo però ho rischiato di cadere, mi sentivo debolissimo, senza forze… Poi non riuscivo a dormire, ero agitato, mi dava fastidio tenere la luce spenta e così mi sono addormentato con l’abat-jour accesa, come i bambini…

12 Luglio

Sarà stato il caldo, saranno gli insetti oppure i rumori della città, ma anche oggi ho avuto problemi con il sonno, mi sono rigirato nel letto per ore, volevo vomitare ma non sono riuscito, il cuscino stamattina era completamente intriso di sudore… Ora che mi viene in mente, che rumori dovevano esserci stanotte, a metà luglio poi?

5 Agosto

Ormai sta divenendo un’abitudine, non riesco a dormire bene e comincio a pensare che non mi riuscirà mai più. Ho notato, dall’ultima volta che ho scritto qui sopra, che non ho mai dormito veramente bene, mi sembra di non riuscire a riposarmi davvero… “Ah sonno ristoratore! Perché mi hai lasciato?”. Deliro pure ora… Mi passa la voglia di uscire, di vedere gente, quasi quasi rimango in casa e provo a rimettermi a dormire, magari riesco a riposarmi finalmente, forse mi dà solo fastidio la notte e dovrei provare a dormire il giorno…

6 Agosto

L’esperimento di ieri non ha dato buoni frutti. Sono rimasto per un’ora circa a fissare il soffitto, poi sono scivolato lentamente nel sonno, mi sembrava di cadere, sempre più velocemente, mi mancava l’aria, volevo gridare ma non ci riuscivo… All’improvviso si è fermato tutto, camminavo su una distesa di sabbia e mi facevano male i piedi, avevo fame e sete, poi ho cominciato ad aver paura e mi sono messo a correre e dopo un po’ di questa corsa forsennata mi sono ritrovato al punto di partenza, solo che ora la paura era scemata e pian piano la testa ha cominciato a girarmi e mi sono ritrovato in un altro luogo, non riesco a capire cosa potesse essere, avevo l’impressione di avere le palpebre cucite ed infatti non riuscivo a vedere, però percepivo l’ambiente circostante e “sentivo” che c’erano altre persone come me, nelle stesse mie condizioni… Mi sono svegliato gridando, il sole era alto e la luce entrava in tutta la stanza, ma ho faticato a riprendermi, la stanza, la scrivania e il letto stesso mi sembravano ancora mescolati al sogno.

10 Agosto

Comincio quasi ad abituarmi ai miei sogni. Ieri notte ero seduto ad un tavolo, avevo sempre le palpebre cucite e mangiavo qualcosa, credo che stessi mangiando almeno, intorno a me c’erano altri uomini che mangiavano ma nessuno parlava, nessuno sembrava comunicare con gli altri, come se gli altri nemmeno esistessero. Ho provato a parlare, a interagire con qualcuno, ma nel momento in cui mi voltavo non c’era nessuno, soltanto guardando dritto di fronte a me sentivo la presenza di altre persone. Preso dalla paura ho provato a parlare ma non ho potuto farlo, le mie labbra erano cucite e la mia lingua era inesistente… Ho respirato profondamente, non dal naso però perché sentivo di non averlo, però qualcosa di simile all’aria è entrato dentro di me, ho avvertito un odore pungente e nauseabondo, poi mi sono svegliato. La cosa che mi sembra più particolare è che mi ricordo tutto quello che sogno. Ogni minimo particolare è come una cicatrice nel corpo e nella mente.

15 Agosto

Dopo qualche giorno relativamente sereno ho fatto un altro sogno strano. Ero seduto a questa mensa assurda, con le palpebre, le narici e le labbra cucite, eppure mangiavo vedevo e sentivo; mi sembra molto strana questa cosa, come faccio ad usare ciò che ho bloccato? Ovviamente in un sogno le normali leggi del mondo possono essere stravolte, ignorate e ciò che nella realtà è impossibile, in altri piani della coscienza può esserlo… Ma per qualche motivo mi sento attanagliato da questi sogni.
In questi giorni che non ho sognato, invece, per qualche motivo non sono riuscito ad uscire di casa, mi sono sentito bloccato. Ho inoltre notato che non ho mai fame, quasi non sento alcun bisogno fisiologico, forse sono questi incubi che mi debilitano, o forse è quest’afa terribile che fa passare la voglia di vivere… Comunque, tornando al sogno di ieri notte, ora che ci penso, credo sia stato peggiore degli altri: avevo i polsi incatenati e sentivo il bisogno di mangiare, di nutrirmi, e al tempo stesso ero nauseato: le mani potevano arrivare al cibo solo con uno sforzo insormontabile: i muscoli erano doloranti e od ogni movimento sentivo lacerarli. Il cibo mi disgustava, perché era il mio stesso corpo, suppongo che così fosse per tutti, però io ero solo con gli altri. Non un verso, non un rumore, solo questi piatti che si svuotavano… Forse è davvero colpa dei sogni che faccio se non ho fame…

17 Agosto

Ieri non sono riuscito a dormire, non sono neanche riuscito ad alzarmi dal letto, ho passato tutta la giornata sdraiato. Le lenzuola mi sembravano fresche, forse è il sudore che ho perso e che si asciuga sulla biancheria. Questo pensiero mi fa venire la nausea, in effetti oggi sono riuscito soltanto a sedermi alla scrivania, non ho assolutamente mangiato e neanche bevuto. Non posso pensare al cibo, mi disgusta ancora il sogno dell’altra sera credo.

18 Agosto

Notte tranquilla e serena, nessun disturbo, ho ripreso un po’ di forze e ho mangiato quasi di gusto, però ho poca voglia di scrivere, continuerò un altro giorno.

23 Agosto

Sento il bisogno di scrivere di nuovo. Sono state delle giornate terribili: mi sentivo la testa martellare, non riuscivo a chiudere gli occhi, sentivo caldissimo, sono andato a bere ma la gola mi si chiudeva ogni volta che avvicinavo il bicchiere, ho bevuto solo poche sorsate. Ho provato a sedermi alla scrivania ma era incandescente, ho i segni di due bruciature sul palmo della mano sinistra e sull’avambraccio destro, dove ho toccato la scrivania. Sono andato a letto allora, ma mi sentivo soffocare, ho provato ad aprire la finestra e dopo aver lottato un po’ con la serratura sono riuscito ad aprirla, l’aria mi ha fatto bene e mi sono messo a dormire. Non ricordo cosa ho sognato ma ero molto agitato. Mi sono svegliato un paio di volte urlando, almeno credo.

24 Agosto

Ieri ho sognato di trovarmi in un paesaggio lunare: polvere e crateri, affossamenti e colline. Non c’era altro, ero completamente solo; poi ho cominciato ad avere paura, la terra tremava sotto di me, ho provato a correre via, ma ad ogni passo affondavo sempre più nella polvere. Prima mi sentivo leggero, quasi senza peso, poi quando è arrivata la paura è arrivata insieme la gravità, sono stato schiacciato al suolo e in pochi metri mi sono trovato bloccato sino ai fianchi: piantato nel terreno. Credevo di impazzire, cercavo di scavare e liberarmi ma la terra era durissima, non potevo fare niente. Credo di essermi svegliato allora, la finestra era chiusa, mi sono alzato per aprirla e non ce l’ho fatta, ho provato ad andare a prendere da bere ma sono caduto a terra, così mi sono faticosamente alzato e mi sono rimesso a letto, probabilmente avevo la febbre… Mi sono addormentato quasi subito, credo, e il sogno ha continuato dove era stato interrotto: ero bloccato nella terra con il cuore che batteva fortissimo, gridavo e gridavo, tanto che sentivo la gola bruciarmi, poi all’improvviso non ho più sentito le gambe, non ho sentito alcun dolore, solo non ho più sentito le gambe, inizialmente sono rimasto sorpreso, ho smesso di gridare e mi sono calmato, poi però ho visto arrivare verso di me qualcosa… sembrava un enorme serpente che strisciava nella mia direzione, ma non pensavo che fosse un serpente, sembrava composto da tante piccole parti, non sono riuscito a capire cosa fossero. Poi questa specie di serpente ha spalancato le fauci e mi ha inghiottito. Non ho provato paura, ero immobile, congelato, ma non spaventato, mi sono sentito parte di quest’essere strisciante, io componevo questa creatura, e affianco a me c’erano altre persone come me, alcune addirittura identiche, come se mi fossi trovato di fronte ad uno specchio, altre completamente differenti, tutti quanti eravamo apatici però, questo era qualcosa che ci accomunava, tutti la stessa identica espressione assente. Il mio sguardo si è incrociato con quello di altri, nessuno ha fatto un gesto, non io, né nessun altro. Insieme camminavamo, strisciavamo nel complesso, senza sosta, non sapevo dove andavo né volevo saperlo, mi sono sembrate ore interminabili, ogni metro era fatica era dolore, ma non smettevo, non volevo smettere, neanche pensavo di poter smettere. Poi non so come, mi sono accorto che ero ancora senza gambe, così ho gridato e mi sono irrigidito, tutta la struttura di corpi umani dietro di me si è arrestata di colpo travolgendomi, la parte prima di me invece ha fatto ancora qualche passo, poi sentendosi mancare la parte posteriore è ricaduta all’indietro. Sentivo tutti questi esseri, quelli simili a me e quelli differenti, che mi odiavano, non parlavano, non emettevano neanche versi, però sentivo distintamente la loro malevolenza. Non so perché, ma ad un certo punto hanno cominciato a mordermi. All’inizio erano piccoli morsi che pungevano la pelle. Ma poco dopo tutti mi mordevano, cercavano di divorarmi vivo. Sentivo la mia carne strappata a grossi brandelli sanguinolenti. Io gridavo e mi disperavo, ormai non avevo più voce… Poi mi sono svegliato e non ho più avuto il coraggio di provare a riaddormentarmi. Sono passate un paio di ore da quando mi sono svegliato, subito la scrivania sembrava rovente, come se ci fosse un fuoco acceso sotto di essa, quindi non ho scritto niente, poi non ho avuto il coraggio e la forza di ricordare tutto, ma non appena ho preso la penna e l’ho posata sul foglio ho ritrovato il vigore necessario per scrivere ciò che ho sognato e ciò che sto pensando. Credo di avere bisogno di aiuto.

30 Agosto

Credo di aver dormito cinque ore in tutti questi giorni… Sono sempre più debole, mi gira la testa e ho la vista annebbiata.

31 Agosto

Devo assolutamente dormire!

1 Settembre

Oggi ho dormito qualche ora, è stato un sonno tranquillo, la serata era fresca e non ricordo niente di quello che ho sognato, ma almeno non mi sono svegliato urlando.

5 Settembre

Ho fatto un altro sogno. C’era una montagna di persone… Erano tutte una sopra l’altra e strisciavano verso l’alto, cercavano di spostarsi dalla base alla cima di questa montagna di carne… Non so dire quante persone erano, sembrava una miriade di vermi… Mi veniva da vomitare, poi mi sono accorto di essere sulla cima di una montagna analoga, non so come, dovevo aver strisciato come avevano fatto quegli altri “vermi”… Mi sono sentito cadere e sentivo che scendevo sempre più giù, ero sempre più schiacciato dalle miriadi di corpi ma mi sono svegliato… Ero sudatissimo, forse avevo la febbre, ma non mi sono mosso dal letto, ero tutto indolenzito e la stanza era strana, il soffitto era molto più basso del normale, le pareti si congiungevano col soffitto in un angolo sbagliato. I mattoni erano visibili e storti. Tra uno spazio e l’altro colava uno strano liquido maleodorante… Ho chiuso gli occhi per non vedere nulla e la stanza ha cominciato a girare, ma non mi sono arrischiato a riaprirli, avevo paura di vedere qualcosa di strano, almeno quando sono sveglio vorrei che tutto sia normale…

7 Settembre

Anche oggi ho sognato ma c’è stata qualche differenza. Prima di tutto non mi sono svegliato urlando, è stato tutto più tranquillo… Ero su un’immensa pianura di pietra, era un posto così ampio e così piatto che non si vedeva niente da nessuna parte… Un immenso deserto di pietra. C’era un gruppo di persone come me, erano tutti zitti e fissavano il vuoto. Mi sono svegliato normalmente. Non ho avuto paura durante il sogno e questo mi spaventa. Non vorrei cominciare a ritenere normale ciò che mi accade, non voglio che quella sia la normalità, proprio no!

9 Settembre

Quanto tempo è passato? Sono passati due giorni, mi sono sembrati pochi istanti o qualche secolo. Non credo di aver più dormito. Sono due anni che non dormo? No sono solo due giorni… Sì. Due giorni, non di più.
È strano, la stanza non è reale, è fumosa, i colori sono strani, forse sto dormendo ora. Forse dovrei dormire e vedo tutto distorto. Probabilmente dovrei dormire. Ma se dormo cosa può accadere?
Farò un incubo? Dormirò serenamente? E ancora peggio non so cosa proverò al risveglio. Ho paura, o forse no. Non riesco a capirlo. Vorrei essere lucido.

10 Settembre

Ho dormito. Mi sono agitato molto nel sonno: il letto è tutto disfatto, le lenzuola sono appallottolate per terra, il materasso addirittura è spostato… Non so che dire sinceramente. L’afa è ancora insopportabile. Non sento nessun rumore venire dalla finestra. Non vedo nessuno e non sento il brusio della città. Questo mi inquieta un po’. Non so neanche da quanto tempo ho smesso di parlare con qualcuno. Ormai scrivo soltanto queste righe sconclusionate. Forse è solo una perdita di tempo, ma non sento la voglia di fare altro. Sento che devo scrivere questo diario.

11 Settembre

Ho sognato di nuovo. Sono riuscito a comunicare con qualcuno, nel sogno ovviamente… C’era un uomo triste che mi guardava e scuoteva il capo. Allora mi sono avvicinato e gli ho chiesto dove mi trovassi. Non ho sentito la mia voce, ma suppongo lui l’abbia sentita, perché mi ha messo una mano sulla spalla e mi ha detto che non c’era niente da fare. Gli ho chiesto perché e lui ha scosso di nuovo la testa e poi se ne è andato. Mi ha messo tristezza questa cosa. Poi mi sono guardato intorno. C’erano tante persone tristi, ma non ho osato chiedere più nulla a nessuno… Temevo di ricevere altre risposte deprimenti, così mi sono sdraiato per terra e ho visto il cielo. Era arancione con delle striature che andavano dal blu scuro al nero passando per il grigio. Poteva essere un tramonto un po’ nuvolo. Ma era triste, molto triste… Poi mi sono addormentato piangendo e mi sono svegliato… Credo di aver pianto davvero, perché ho ancora la vista annebbiata, faccio fatica a mettere a fuoco.
Forse ho anche fame, non sto mangiando tanto in questo periodo…

12 Settembre

Ho continuato il sogno della notte scorsa. C’erano sempre quelle persone tristi e, vedendole, sono scoppiato a piangere, non potevo più smettere. Piangevo e piangevo. Ho provato ad avvicinare qualcuno ma non ce l’ho fatta in nessuna maniera. Sembrava che tanto mi avvicinassi io, tanto mi si allontanasse tutto il mondo… Ho urlato. Sentivo la gola bruciarmi ma non potevo smettere di urlare… Sono caduto in ginocchio e ho preso a pugni il terreno. Era ancora quel deserto pietroso, il cielo era sempre arancione. Tutto era uguale, tutto. Era così uguale da farmi male, ho chiuso gli occhi ma ho continuato a vedere! Non potevo smettere di vedere, le urla mi si sono fermate in gola… Nessuno si è più preoccupato di me. Dopo quella breve conversazione dell’altro giorno non ho più parlato con nessuno.

13 Settembre

Ho l’impressione di aver capito qualcosa ma non riesco a capire cosa. Mi sembra impossibile…
Oggi ho visto che mancano dei mobili in casa. La casa mi sembra più piccola in realtà. Il caldo è quasi passato ormai, rimane solo un’afa insopportabile. Non vedo nessuno dalla finestra. Forse sto impazzendo. Ora non riesco a ricordare in che città mi trovo. Se non segnassi le date ogni volta che scrivo probabilmente non ricorderei neanche i giorni. Anzi, forse le date sono sbagliate, magari ho perso il conto. Ha poca importanza credo. Conta solo ciò che credo a questo punto.

14 Settembre

Oggi potrebbe essere il 13 oppure il 29 per riallacciarmi a quello che avevo detto ieri, o forse domani. Oggi potrebbe essere un giorno passato oppure un giorno che ancora deve venire. Comincia ad avere tutto poco senso. Davvero poco senso.
Parole a caso, perché sto scrivendo? Tutto questo sembra un sogno.
Un sogno o un incubo forse… Ho preso un coltello ed ho fatto una prova. Mi sono squarciato la pancia ed ho strappato le mie viscere dal ventre. Ero incredibilmente lucido mentre facevo una cosa così assurda, pazzesca. Pensavo che questa fosse l’unica cosa sensata da fare. Per vedere cosa sentivo e cosa no. Ho perso molto sangue, le mie dita perdevano la presa sul manico del coltello e la sensazione viscida delle mie budella mi fanno venire ancora il voltastomaco. Però sono qui che scrivo, non potrei essere vivo se avessi fatto veramente quello che ho scritto, probabilmente ho sognato di farlo, non posso averlo fatto. Strano che questa volta abbia sognato una cosa del genere a casa mia e non in qualche altopiano deserto. Comunque ho cercato il coltello che avrei dovuto usare e non l’ho trovato. Non c’è da nessuna parte. Devo aver sognato per forza.

15 Settembre

Ho sognato di nuovo. È tutto molto triste. Vorrei non sognare, oppure non svegliarmi. Forse il risveglio è la parte peggiore. Quando mi sveglio vedo cosa ho sognato e posso vedere la differenza tra il sogno e la realtà, e questo non mi piace nella maniera più assoluta. Vorrei morire piuttosto che continuare questa vita.

20 Settembre

Non vorrei svegliarmi mai più… Ma non posso, non posso! La scrivania è sempre più irreale, la penna con cui scrivo la posso sentire e non sentire tra le dita. Ho tutti i sensi intorpiditi… Posso sfogliare un migliaio di pagine di questo diario infinito. La finestra può esserci o non esserci. Posso sentire caldo o non sentirlo affatto. La stanza si è rimpicciolita, la casa si è ridotta a questa stanza. Fra poco mi sveglierò, lo sento. Vorrei poter prolungare questo sogno più a lungo, poter sperare di continuare a scrivere, di espandere i miei orizzonti… Vorrei poter uscire dalla stanza e vedere la mia casa, uscire dalla mia casa e vedere le persone per strada, vorrei poter sentire l’aria sulla pelle, vorrei vivere, vorrei che tutto questo esistesse a prescindere da me, vorrei esistere a prescindere. E invece non posso fare niente di tutto questo, niente di tutto questo è possibile. Sono prigioniero nell’Inferno, fra poco mi sveglierò e tornerò nel mio mondo… Verrò divorato vivo, smembrato, digerito. Bestie inimmaginabili, con miriadi di denti mi strapperanno le dita; artigli mi lacereranno il ventre e le mie viscere verranno mangiate ancora grondanti sangue, grondanti sangue su di me! Poi tutto ricomincerà da capo. Sentirò una fame che non potrò estinguere, i miei occhi bruceranno, vorrò parlare e non potrò farlo, vorrò respirare e non potrò farlo. Forse questi momenti in cui scrivo, in cui mi sembra di fare qualcosa di reale, di tangibile, sono la punizione peggiore. La consapevolezza di ciò che ho perso e che non potrò avere mai più. Vorrei poter lasciare una traccia nella vita, provare ad essere più vivo e più vero di come sono ora, in qualsiasi modo, ma non posso. Vorrei che il tempo si prolungasse all’infinito, proprio come accade nei sogni, nei quali in pochi secondi puoi vivere vite intere. Il tempo è così soggettivo e per me è già finito da tempo…

About ysingrinus

Mi sono accorto che non avevo scritto niente qui e cosí ho deciso di scrivere qualcosa.
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40 Responses to Sogno

  1. dmitri ha detto:

    Beh? Tutto qui?

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  2. rachelgazometro ha detto:

    Sembra un diario vero dei tuoi sogni. Ho però letto la premessa, ho dovuto, in cui dici che è pura fantasia. Sei molto bravo.

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  3. tramedipensieri ha detto:

    Wow!
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    L’incipit cattura proprio :)

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  4. Giovanni Comparone ha detto:

    Davvero splendido. In ogni sua parte. Ogni sogno che descrivi è un capolavoro di terribile angoscia. Anche quelli che descrivi. Potrebbe interpretarsi come il naufragio di una mente nel fondale della pazzia e del confronto di quanto resta di un essere umano con la propria morte. O altro ancora Bellissimo!

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  5. Giovanni Comparone ha detto:

    Errata corrige: non anche quelli che descrivi ma: anche quelli più tranquilli.

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  6. La distinzione tra autore e personaggio è impraticabile per i più, bisogna accettarlo, ma non è detto che poi lo si accetti!

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    • ysingrinus ha detto:

      Infatti io capisco chi non riesce a distinguere e confermo che sono stato nell’Inferno. Piú volte per giunta!

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      • E’ incredibile, pare che a scuola non lo insegnino. Se un autore scrive un testo in cui descrive un razzista che dice “ne*ro”, allora metà del pubblico penserà che l’autore sia razzista. Ora che ci penso, scrivere questo commento potrebbe indurre tanti lettori a pensare che io sia razzista. Per fortuna ho usato gli asterischi, in questo modo il lettore frettoloso è costretto a soffermarsi qualche frazione di secondo in più, che potrebbe aiutarlo se non a impegnarsi a capire il contesto in cui è inserita la parola tra virgolette, almeno a desistere da una lettura che non è in grado di affrontare.

        Comunque volevo chiederti: è da molto che sogni questi sogni di cui parli in prima persona nel racconto? Mi sembri un ragazzo un po’ turbato, hai pensato di rivolgerti a un medico? A mio avviso la tua grave insonnia richiede un parere specializzato!

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        • ysingrinus ha detto:

          Mi sono rivolto ad un dottore all’inizio ma poi ho realizzato che J. Faust stava per Johann Faust e lí ho capito che la medicina è demoniaca e non ci sono piú andato!
          Non so come rapportarmi con il lettore medio che non riesce a filtrare tra autore e personaggio, Nabokov fu uno dei piú coraggiosi pedofili della storia che ha pubblicato Lolita (coraggioso perché avrebbe pubblicato un libro in cui affermava di essere pedofilo, lo specifico per il motivo di cui sopra.)? È giusto dover specificare che l’eventuale sogno è una finzione, che può attingere ad uno strato che è comune anche al sogno, oppure bisogna ogni volta spiegare e contestualizzare? Il lettore credo abbia il diritto di credere e pensare quello che vuole, di interpretare e rielaborare quello che l’autore vuole dire. Ma è cosí faticoso, a volte, doversi difendere dalle varie accuse che può passare la voglia di scrivere o almeno di trattare determinati argomenti.

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          • “Contestualizzazione” è una parola sostanzialmente sconosciuta. E’ ciò che impedisce a miliardi di persone di distinguere tra vignetta e offesa. E’ anche ciò che rende efficaci campagne di marketing e propagande politiche. Questa idiozia mondiale mi spiace molto, soprattutto perché non sono né un grande pirata dei media né un politico.

            DIDASCALIA: la frase finale è solo una battuta di spirito. Non sono invidioso dei cinici sfruttatori della credulità, né dei politici corrotti e anzi condanno la loro immoralità.

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            • ysingrinus ha detto:

              Hai fatto bene ad esplicitare il concetto per non rischiare di venire frainteso. Se l’arte deve essere spiegata è ancora arte?

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              • Qui però non c’è nemmeno la soggettività dell’interpretazione di una poesia o di un quadro. C’è il semplice fatto che identificare un autore con un personaggio è un errore, si spera per carenze educative piuttosto che per malafede o per stupidità.

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                • ysingrinus ha detto:

                  Beh avendo tu fatto dello spirito potevi a mio avviso rientrare nel componimento poetico, sebbene non in versi, ma anche la prosa è soggetta all’interpretazione.
                  Nel caso specifico di questo racconto, chiedermi se faccio sempre sogni cosí credo rientri nello scherzo e non nella mancata distinzione tra autore e personaggio, tra realtà e finzione, dovrò ritornare in futuro su questo punto perché ritengo la fantasia reale in quanto prodotto della realtà ma per semplicità adesso scrivo cosí. Infatti ho messo la premessa che non era una cosa reale dove pensavo non ce ne fosse bisogno, per ammiccare agli eventuali lettori.
                  Il problema però c’è è pure serio, perché i tre motivi che elenchi tu sono a mio avviso collegati e conseguenti l’uno all’altro. La cattiva educazione, non dà modo di sviluppare la possibile intelligenza e pone in uno stato di inferiorità rispetto al resto del mondo. Da qui può scaturire la malafede, la diffidenza implicita di un mondo superiore crea uno scudo offensivo che oltre ad attaccare isola dal resto del mondo. Portando alla stupidità. Piaga, quest’ultima, che se lasciata arrivare agli stadi avanzati, è incurabile ed estremamente contagiosa, in grado di trasmettere una cattiva educazione.
                  Il problema diventa cosí sociale e non piú personale.

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          • Il lettore ha solo diritti, o anche doveri? (non è una domanda retorica, me lo chiedo davvero)

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            • ysingrinus ha detto:

              L’autore ha doveri nei confronti del lettore? Se li ha l’autore è sicuro che li ha anche il lettore. Solitamente questo genere di sistemi funzionano cosí, bilateralmente.
              Che doveri ha il lettore? Ci sto pensando, tra un’interruzione e l’altra dovuta alla cana che cerca le carezze.

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              • Penso ci sia bisogno di un rispetto reciproco.
                Qui si pone un altro enorme problema: la confusione tra rispetto ed edulcorazione ottusa.

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                • ysingrinus ha detto:

                  Quindi il dovere di entrambe le parti è il rispetto. Di base un artista dovrebbe essere piú portato a rispettare sé stesso e l’arte che vuole esprimere, con il conseguente rispetto per il pubblico, per mia personalissima definizione di artista. Il pubblico deve, per rispettare, studiare e prepararsi, aprire la mente per capire la differenza tra rispetto ed edulcorazione ottusa, che nei giorni nostri il piú delle volte si traduce con “politicamente corretto” (una delle piú subdole e frustranti forme di censura).

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              • Intendo dire: ci sono in giro affabili persone che ti farebbero saltare per aria con un missile intelligente o un’autobomba ma non direbbero mai una bestemmia,

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