Lavoro

Oggi dopo pranzo ho scoperto che lavoro faccio: “qualcos’altro”.

«Ysingrinus fai l’impiegato?»

«Qualcos’altro.»

«Ysingrinus fai l’operaio?»

«Qualcos’altro.»

Faccio qualcos’altro. Qualsiasi cosa mi si chieda io farò qualcosa di differente e non specificato. Non bisogna però credere che io non faccia niente, anzi, faccio qualcos’altro!

La mia non è semplicemente una professione, né tantomeno vuole essere un trucco per incuriosire le persone, è una filosofia di vita, fare qualcosa che non sia la cosa che potrei fare. Cosí facendo faccio sempre qualcosa che nessuno, neanche io, si potrebbe aspettare o potrebbe immaginare.

L’immaginazione viene cosí sorpassata dall’inimmaginazione che, proprio per la sua natura delimitante l’immaginabile è molto piú vasta. Scrivendo queste poche righe mi vengono in mente cose che si possono immaginare ma purtroppo non inimmaginare, la limitatezza è sconfinata, inimmaginabile, però ho almeno l’opportunità di consigliare la lettura del fumetto “Il cortile” tratto da un racconto di Alan Moore.

Vi invito a immaginare o ancora meglio a non inimmaginare cosa e perché volessi dire quello che ho detto!