Definizioni/2

Ispirato dai commenti dell’articolo precedente ho deciso di far passare meno di un giorno per dare un’altra definizione.

Non volendo io sostiturimi ad un vocabolario, perché provo un’innaturale simpatia per gli stampatori di vocabolari e perché trovo i vocabolari pesanti per quanto utili e non volendo essere io pesante per quanto utile, voglio ugualmente trattare un nuovo lemma. Non sarà un termine politicamente impegnato come quello del collegamento soprastante ma non per questo meno potente od importante. La parola in questione, senza aggiungere altre parole inutili nel mezzo, è “rima“, un concetto che tutti sin dai primi anni delle elementari sanno cos’è ma che non tutti sanno definire. Ci provo io: «La rima è quel concetto che consente ad una parola in una poesia di rimare con le parole precedenti o successive». Ovviamente non tutte le poesie fanno uso delle rime che anzi vengono considerate ridicole o quantomeno desuete da molti. Wikipedia la fa lunga per definire una rima io dal canto mio suggerisco di fidarvi di me che sono conoscibile piuttosto che di quell’altra piattaforma in cui i redattori sono ignoti a meno che non siate dei folli che si leggono anche le discussioni delle pagine della suddetta!

Credo che dovrò definire anche la parola “tautologia” in futuro, ma solo quando tutti saranno pronti e preparati!